Spazio alla tecnica strip out per intervenire sull'ex sede andata a fuoco nell'incendio del 23 ottobre del 2018.
Nel Comitato di Gestione dell'Autorità di Sistema Portuale è stato approvato il bilancio di previsione 2024 e sono stati previsti nella spesa corrente circa 12.5 milioni di euro (che comprendono anche l’affidamento del servizio di smaltimento di tre barche porta) per intervenire sulla palazzina tramite una sorta di demolizione selettiva.
Per il futuro utilizzo l'ente starebbe pensando di concentrare tutti i servizi tecnico nautici legati al porto savonese.
Abbandonata a se stessa e diventata "simbolo" del degrado e di un incendio che aveva lasciato di stucco il levante savonese, era stata posta sotto sequestro da parte della Procura di Savona e poi dissequestrata a conclusione delle indagini.
Erano 8 le persone indagate per l'incendio ma il Pubblico Ministero Chiara Venturi aveva stralciato le loro posizioni nel 2021 dopo due anni di indagine. L'inchiesta legata al rogo aveva visto derubricare l'accusa da incendio doloso a incendio colposo da parte del Pm dopo le conclusioni del perito nominato dalla Procura Luca Marmo, docente del Politecnico di Torino.
Un'errata realizzazione della palazzina era quindi la causa secondo l'accusa che avrebbe portato l'edificio a prendere fuoco in meno di mezz'ora. Il rogo come era stato accertato dagli inquirenti, sembrava fosse partito da un cumulo di carta, avrebbe prima colpito la facciata dell'edificio costruita con un materiale altamente infiammabile, l'Argisol, che non sarebbe stata isolata con l'Etalbond.
Se fosse stato effettuato anche solo quel passaggio, come precisato dalle ricostruzioni, le fiamme non si sarebbero propagate
L'isolamento delle finestre sarebbe stato un altro aspetto al centro dell'inchiesta, poiché le fiamme sarebbero passate attraverso gli infissi visto che i pannelli realizzati con l'Argisol non avrebbero fatto da "protezione".
Aspetti questi che però non avrebbero trovato conferme, così da portare il Pm a chiudere l'indagine nei confronti della direzione lavori dell'Autorità di Sistema Portuale, i due rappresentanti della società appaltatrice, il direttore dei lavori ed il procuratore dell'azienda che aveva firmato i contratti e due legali rappresentanti dell'azienda che aveva ricevuto il subappalto.