“Che si salvi l’anima scrivendo non è detto. Scrivi, scrivi, e già la tua anima è persa”.
Italo Calvino si scopre tra i banchi di scuola, se non si ha la fortuna di avere un adulto di riferimento che precede gli insegnanti. Poi si può decidere se continuare a leggere, stupirsi, scoprire e sentire risuonare interiormente le sue parole, o se lasciarlo nel reparto ‘autori che ho studiato al liceo ma che non avevo voglia di approfondire’. Ognuno di noi, però, non ha potuto fare a meno di fantasticare, almeno una volta, sui grandi romanzi che sono andati a creare il cosiddetto trittico calviniano ‘I nostri antenati’, ovvero ‘Il Visconte dimezzato’, ‘Il Barone rampante’ e ‘Il Cavaliere inesistente’. Storie di donne e di uomini e delle loro contraddizioni, di rivoluzioni fatte dall’alto dei rami di un albero, di polveroso inchiostro grattato dal pennino di una suora.
E proprio nel centenario della nascita di quello che può e deve essere considerato uno dei più importanti scrittori del Novecento, la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse celebra e rende omaggio all’uomo, alla sua idea, alla sua necessità. Lo fa con uno spettacolo, anzi, tre: ‘I nostri antenati’, appunto.
E così il Visconte dimezzato diventa ‘Mal Visconte mezzo gaudio’ grazie a Emanuele Conte; Il Cavaliere inesistente trova nuova veste in ‘Pagina’ di Giovanni Ortoleva; e Il Barone rampante resta solamente 'Il Barone' attraverso la maestria di Laura Sicignano.
In prima nazionale dal 16 novembre, e in replica fino al 26, lo spettacolo si sviluppa da un’idea della stessa Laura Sicignano, che ha mescolato il suo modo di pensare il teatro a quello degli altri due registi e autori coinvolti, creando un gioco coinvolgente e inclusivo per il pubblico, capace di smuovere fantasia ed emozione senza filtri.
Il pubblico sarà diviso in piccoli gruppi, e si assisterà alle varie rappresentazioni muovendosi da un palco all’altro, da una sala all’altra, per ascoltare tutte le voci dei protagonisti.
Voci non troppo leggere, talvolta, ma che sicuramente sanno essere semplici nel loro messaggio, come quella dell’autore che li ha creati: Calvino è riuscito, riesce e riuscirà ancora a comunicare in modo universale l’essenziale della sua opera, il necessario, facendolo in modo diretto, semplice, ironico e mai pesante.
“Sarà una maratona di grande fantasia - spiega Laura Sicignano - Una delle caratteristiche indimenticabili di Calvino era proprio la sua scatenata fantasia. I registi daranno un’interpretazione molto personale dei tre romanzi e sarà un modo per ripercorrere anche le nostre memorie di questo autore, che tutti almeno una volta abbiamo letto”.
“Il rapporto fra attore e spettatore sarà molto ravvicinato, i gruppi saranno piccoli e la platea non sarà utilizzata in modo convenzionale - aggiunge Emanuele Conte -. Il teatro immersivo sta caratterizzando tanto le nostre produzioni estive, e abbiamo deciso di portarlo anche dentro le sale, creando un’intimità tra autori e spettatori. Questo spettacolo, inoltre, è fortemente collegato alla mostra dedicata a Calvino a Palazzo Ducale, e fa parte di un percorso di riscoperta dell’autore. Tutti i tre romanzi hanno una componente autobiografica, si trovano le sue caratteristiche: il legame con il territorio, la natura, la conoscenza degli animali e del rapporto che gli uomini hanno con loro. Uno spettacolo di grande apertura per tutti i tipi di pubblico”.
Orari spettacolo: per piccoli gruppi a numero chiuso
da Martedì a Venerdì
h. 19.30 e h. 20.30
Sabato e Domenica
h.18.30 e h. 19.30
Lunedì riposo
La biglietteria è aperta dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore 19 e, negli stessi orari, risponde al numero telefonico 010.2470793. Info: www.teatrodellatosse.it
Con il biglietto dello spettacolo biglietto ridotto per la mostra Calvino Cantafavole e viceversa.
SU