Tappa a Villanova d’Albenga questa settimana per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ, per incontrare Nicole Santoro, una giovane graphic designer e fotografa ingauna, ora anche scrittrice.
“Ho sempre scritto, mi viene naturale, ma non ho mai pensato a un libro”, afferma Nicole che, sebbene non ne avesse l’intenzione, ha scritto e pubblicato “Al di qua del muro – la vita che rimane”, romanzo edito da Pathos, in uscita il prossimo 12 novembre. “Quel giorno è il compleanno di mia mamma e questo è il mio regalo. Lei ci teneva che lo realizzassi ed ecco, l’ho fatto, è per lei”.
Un romanzo che penetra il dolore più intenso e reiterato di una mamma, prima con la nascita di Pietro, bimbo prematuro che, purtroppo, non ce la fa. Poi, quattro anni dopo, con quella di Nicole, anche lei nata prematura, di 23 settimane, che lotta per la vita, restando 6 mesi nel reparto di terapia intensiva al Gaslini di Genova. Infine, la lotta contro un tumore.
Nicole, che abita a Villanova d’Albenga, con cuore e cittadinanza tra Italia e Francia, finita la maturità, conseguita al Liceo Artistico Giordano Bruno di Albenga, invece del viaggio organizzato e programmato con i compagni di scuola, riceve come un pugno nello stomaco la diagnosi di tumore al seno della mamma. “Ovviamente, non sono partita. In quel momento ho iniziato a scrivere su fogli bianchi, ovunque trovassi un posto dove sedermi e liberare i pensieri, mi sembrava così di trovare un po’ di serenità. Scrivevo per me stessa, in realtà, era quello lo scopo”.
Lotta due anni e mezzo con la mamma, lungo periodo in cui, malgrado le tante persone che hanno dimostrato affetto e vicinanza, ha sentito un fortissimo senso di profonda solitudine, soprattutto negli ospedali. Nicole, tra una chemio della mamma, una trasfusione, il via vai dei medici nelle corsie dei reparti, lascia per sempre la spensieratezza di ragazza, anche se il senso della lotta lei lo conosceva già molto bene, purtroppo, nata nel 1998 combattendo con tutte le forze fin da subito per restare in vita.
Una storia di forza, di coraggio, intima, che affronta i temi del dolore per la malattia, della prematurità e del lutto perinatale. “Non è sicuramente un libro né felice, né facile, ma se si va oltre, c’è anche gioia, momenti preziosi di serenità e felicità che abbiamo goduto al massimo, come spremendo ogni attimo meraviglioso che non vorrò mai dimenticare e che mi danno forza”.
“Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, però mi fa piacere pensare che magari la mia, la nostra esperienza può essere utile. Ad esempio, a un genitore che deve affrontare un reparto di terapia intensiva per il proprio bambino o bambina. Non è un’esperienza semplice e può servire a sentirsi meno soli – spiega Nicole -. Spero di suscitare emozioni, magari proprio in quelle persone che parlano di certi temi senza conoscerli a fondo, minimizzando in modo inopportuno, o in chi si allontana. Mia mamma ha subito silenzi e assenze che la hanno ferita e davvero non lo meritava. È una lettura che potrebbe far riflettere. Se anche una sola persona potrà capire o proverà conforto leggendo ‘Al di qua del muro – la vita che rimane’, io avrò raggiunto il mio obiettivo”.
Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficenza a due associazioni legate al Gaslini di Genova. “Se non ci fosse stato il Gaslini – racconta -, probabilmente non ci sarei io. Medici e infermiere di quell’ospedale mi hanno salvato la vita. C’è tanta bellezza in ciò che fanno quotidianamente. Mi sento che non potrò mai essere grata abbastanza, pertanto è giusto che parte del ricavato vada a chi può sostenerli”. Le associazioni beneficiarie sono La Rianimazione dei bambini Onlus e Eubrain, che si occupa di studiare il cervello dei bambini prematuri.
“Io adesso sto bene, cerco di andare avanti. Vivo in una casa grande con tutta la famiglia di mio papà. Tanto amore mi è arrivato e mi arriva, tante le persone che hanno sopportato e supportato. Sono sempre stata abbracciata dall’affetto. Sono fortunata”, conclude Nicole Santoro.
100 pagine di delicatezza, da comprendere, per riflettere sulla sofferenza ma anche sulla gioia, quando “l’arcobaleno si fa più intenso e la vita odora di quella profumata serenità che talvolta appare tra le pieghe del dolore”. “Al di qua del muro – la vita che rimane”, per una lettura intensa e fare del bene.
#ILBELLOCISALVERÀ