Diffondere idee, ascoltare testimonianze, stimolare pensieri e conversazioni. Questo è lo scopo di un evento TEDx, che ieri ha inaugurato una nuova edizione nel cuore del centro storico genovese, TEDxCaruggi.
Il format prende spunto dalle conferenze TED (Technology Entertainement Design), nate nel 2009 in California. Inizialmente l’evento veniva proposto ogni 4 anni, ma nel corso del tempo è cresciuto in maniera esponenziale, fino a diventare un appuntamento annuale atteso e sostenuto dal pubblico di tutto il mondo. In 18 minuti divulgatori, scienziati, artisti, creatori devono raccontare agli spettatori la loro idea, nel modo più comprensibile possibile.
Genova ha visto apparire il suo primo TEDxGenova nel 2014, e fin da subito ha catturato l’attenzione di un pubblico particolarmente eterogeneo: tanti giovani, come del resto la maggior parte degli organizzatori, ma non solo. Ed è proprio dalla mente degli stessi organizzatori che ha visto la luce il nuovo spin-off, che ha collezionato il suo sold out in pochissime ore.
Sul palco de La Claque sono saliti quattro speaker appassionati (la quinta protagonista ha dovuto dare forfait poche ore prima dell’evento per motivi di salute) che hanno condiviso con la platea le loro idee, raccontato esperienze e percorsi, scatenato riflessioni. A unire le esperienze un tema portante, il ‘blackout’: un momento di stop forzato, una perdita temporanea di vista e riferimenti conosciuti, un cortocircuito dell’ordinario, che però può servire a ‘far luce’ e a vedere il mondo che ci circonda da un’altra prospettiva.
Lo ha fatto Stefano Mele, avvocato esperto di Cybersecurity, che ha abbracciato l’argomento parlando di interconnessione, di rapporti sociali e dei servizi essenziali che, durante la pandemia, sono riusciti a tenere insieme un mondo che aveva perso ogni punto di riferimento ritrovandosi bloccato tra le quattro mura di casa, e di quanto la sicurezza digitale sia ormai fondamentale per difendere le persone in carne e ossa.
Lorenzo Ghetti, operatore culturale e fumettista, ha proseguito accendendo l’attenzione sulla comunicazione efficace, sulla capacità di scollegarsi da ciò che è necessario nella vita lavorativa per riprendere in mano le fila di un discorso che può essere affascinante anche se non semplice da comprendere.
Un ulteriore, prezioso contributo è stato portato da Cristina Voto docente e ricercatrice, che è riuscita a far luce sulle immagini generate con l’ausilio di intelligenza artificiale, in grado di generare piccolo blackout all’interno delle menti di chi guarda, offrendo spunti di riflessione per ‘umanizzare’ quel che ci troviamo davanti.
Il lato oscuro del linguaggio è stato al centro dell’ultimo speach, quello a cura di Filippo Domaneschi, linguista e docente, che apostrofando subito il pubblico con l’epiteto ‘Stronzi’ ha catturato l’attenzione con un approfondimento su come l’insulto sia in grado di procrastinare lo scontro fisico e di sostituirsi alla violenza.
L’intervento della giornalista e blogger Charlotte Matteini è stato sostituito da un video di un TEDx dedicato al silenzio, alla produttività e alla concentrazione.
Se è vero che le tenebre, da sempre, spaventano l’uomo, il blackout può essere un salto mentale nel vuoto in grado di rendere le coscienze e le menti più ricettive, rendendoci, paradossalmente, più umani.
Gli interventi saranno presto resi disponibili gratuitamente sul canale YouTube del sito ted.com.