Per tanti, incontrare Arturo, Salvo e Ciska tra le mura dell’ospedale pediatrico Gaslini ha dell’incredibile, per i trentacinque giovani pazienti del reparto di Neuropsichiatria Infantile, invece, la presenza dei tre animali è un vero momento di gioia.
Arturo il pony, Salvo l’asinello e Ciska la cagnolina, dal settembre scorso, sono i protagonisti dell’iniziativa ‘Una medicina a quattro zampe’, che li ha visti accanto ai piccoli degenti del reparto, ricoverati nell’Unità Complessa.
Dopo un anno di attività, il bilancio dell’iniziativa è estremamente positivo, come spiega la dottoressa Paola Cimellaro, dirigente psicologo UOSD Psicologia, in collaborazione con l’UOC di Neuropsichiatria Infantile: “Il progetto è nato per portare in un luogo di sofferenza e cura, com’è l’ospedale pediatrico, la relazione semplice ed empatica con gli animali. Abbiamo voluto valutare l’impatto delle attività sulla regolazione emotiva, sull’autonomia personale, sulle capacità metacognitive. Abbiamo registrato un incremento delle capacità di conoscere e riconoscere le proprie emozioni, descriverle e di distinguerle”.
“Il secondo risultato che abbiamo analizzato - continua Cimellaro - è stato l’effetto sulla capacità dei pazienti di spostare la propria attenzione dalle paure e dalle preoccupazioni esterne a quella che era proprio la relazione con l’animale. Il risultato che ci ha fatto emozionare è stata proprio la capacità dei pazienti di valutare e percepire il proprio cambiamento nello stato emotivo. Possiamo affermare, anzi confermare, che le attività assistite con gli animali hanno un effetto benefico sul benessere psicofisico percepito, sia in termini di capacità emotive, competenze metacogninitve e abilità relazionali e interpersonali”.
A collaborare con Cimellaro sono state le dottoresse, Serena Rebora, Deborah Preiti e Maria D’Apruzzo. Il team, affiancato dai medici, dal personale sanitario e dai terapisti della riabilitazione psichiatrica, hanno così realizzato un percorso che vuole migliorare il benessere psicofisico dei pazienti durante l’ospedalizzazione. Obiettivo centrato anche secondo le valutazioni in tre step, sottoposte ai giovani e giovanissimi, in cui sono emerse con forza la consapevolezza emotiva e il cambiamento in positivo nella fase post attività con gli animali.
Salvo e Arturo non sono animali qualunque: si tratta di animali salvati da situazioni di grave abbandono e maltrattamenti.
Lo spiega Nicole Berlusconi, presidente de L’associazione Progetto Islander: “Salvo è stato sequestrato qualche anno fa ad Alessandria, era insieme ad altri cavalli e asinelli abbandonati; aveva i piedi tutti deformi, non riusciva a camminare, aveva il letame fino alle ginocchia ed era detenuto in condizioni non compatibili per la sua natura. Arturo, invece, è stato sequestrato e si trovava con altri 15 equidi. I proprietari c’erano ma non si curavano, non lo nutrivano come dovevano, e vivevano in un luogo non idoneo. Entrambi sono stati recuperati al centro di recupero con un corso di riabilitazione insieme ai volontari, ai veterinari e agli etologi. Una volta tornati in sesto, hanno iniziato il percorso per aiutare i ragazzi fragili”.
Per Berlusconi, la grande emozione è veder interagire i piccoli ricoverati e gli animali: “C’è una connessione profonda. È inspiegabile, fanno tutto loro. Sono animali molto empatici”.
A metterci lo zampino, anzi, la ruota, è stato Vanni Oddera, vecchia conoscenza del Gaslini che con la sua mototerapia ha regalato momenti di felicità ai pazienti dell’ospedale e ha aperto una strada tutta nuova per affiancare i più piccoli che soffrono.
“Il Gaslini - spiega il campione di freestyle motocross - è una realtà molto aperta alle nuove attività e alle cose belle. Cose a cui tante persone non hanno mai pensato. Non è giusto che gli animali non possano entrare in ospedale: fanno bene, curano, fanno bene a noi, figurarsi a chi sta dentro a queste stanze”.
Oddera prosegue: “Sono felice che il progetto Islander stia seguendo tutto questo. Il progetto riabilita gli animali maltrattati, quelli che spesso stanno per morire. Gli viene regalata una seconda vita, un po’ come accade al Gaslini. Le due cose si sposano perfettamente. Ho notato che la moto, che amo, non arriva dove arrivano questi animali, che coi bambini sono una cosa potentissima”.