La notizia dell'approvazione dei depositi chimici del Comitato Tecnico Regionale (CTR) ha scosso la comunità di Sampierdarena.
L’ok ottenuto, nonostante il voto contrario di importanti enti come i vigili del fuoco, Arpal e Asl, ha generato profonda preoccupazione tra coloro che vivono nelle vicinanze di Ponte Somalia, dove sono previsti questi depositi.
“Siamo sconcertati e molto preoccupati di questa notizia, un parere positivo che ci sorprende visto che e' stato esplicitato che VV.FF, Arpal e Asl abbiano votato contro - commenta Silvia Giardella, presidente del Comitato Lungomare Canepa - Come cittadini, direttamente interessati poiché le nostre case affacciano su ponte Somalia, (siamo vicinissimi a pochi metri) poniamo questa semplice domanda:
Chi sta dalla parte del cittadino e della salute?
Si è parlato di rischio correlato ed effetto domino, ricordiamo anche che sul fronte mare di Sampierdarena ci sono già 5 siti RIR e tante servitù inquinanti, tra cui una tangenziale Lungomare Canepa, che ci sta già facendo ammalare.
A chi appellarsi per la nostra tutela?
Al Sindaco?
Dovrebbe essere proprio lui il garante della salute.
Ma restano i pareri contrari che le Istituzioni NON POSSONO IGNORARE , e noi contiamo che qualcuno si preoccupi seriamente della sicurezza e salute di migliaia di persone, famiglie, bambini ed anziani”.
Il Comitato si unisce dunque nell'appello a tutte le autorità competenti affinché considerino seriamente le preoccupazioni della comunità e garantiscano la protezione della salute e dell'ambiente.
“A ben vedere sembra la seconda edizione del modello Lungomare Canepa che tutti conosciamo oggi - aggiunge Giardella - Ossia in fase di progettazione della tangenziale erano emerse le criticità acustiche e tutte le altre problematiche che subiamo.
Arrivò comunque il nulla osta e con esso le gravi criticità che stiamo tuttora subendo.
Oggi siamo esattamente nella stessa situazione.
Tutto già vissuto sulla nostra pelle: le carte lo dicono, ma si tira avanti lo stesso.
In attesa che i cittadini, per difendersi, debbano ricorrere alla Magistratura e nel frattempo passano anni, decenni.... i bimbi crescono, gli anziani invecchiano!
Ed a pagare sono gli abitanti, la loro salute, il loro patrimonio immobiliare, il loro territorio.
Chi salverà Sampierdarena se non noi Sampierdarenesi?”.
LE CRITICHE DAL MONDO DELLA POLITICA:
Sul tema oggi è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna:
"L’iter burocratico è ancora molto lungo prima di arrivare al parere definitivo, ma bisogna vigilare con attenzione affinché ci sia la massima trasparenza. Al di là dei pareri tecnici, rimane una scelta politica scellerata, quella individuata dal Sindaco Bucci e portata avanti con la complicità politica di Toti. L’ipotesi di trasferimento dei depositi chimici a Ponte Somalia non vede solo la contrarietà dei cittadini di Sampierdarena, ma anche da parte dei lavoratori portuali, i sindacati e il mondo imprenditoriale del porto, infatti oltre al ricorso al TAR dei comitati vi è anche quello di armatori e di diversi terminalisti, in quanto questo spostamento è in contrasto con i piani di sviluppo del porto previsti con la nuova diga e mette a rischio gli attuali livelli occupazionali dove sono coinvolti centinaia di lavoratori dei terminal e il migliaio della Compagnia unica.
I depositi chimici vanno spostati da Multedo, come da anni chiedono gli abitanti, ma non è Sampierdarena la soluzione giusta, chi governa la Regione e Genova deve trovare la giusta soluzione alternativa per un trasferimento necessario. Noi siamo disponibili a dare il nostro contributo a partire dalla discussione che avverrà nelle sedi istituzionali.
Questa non è una battaglia di pochi, vi è un ampio fronte contrario a questo trasferimento, Il Municipio Centro Ovest; i comitati dei cittadini; diversi terminalisti e armatori; lavoratori del porto con CGIL CISL UIL, basterebbe questo per fermarsi e non continuare con ottusità su questa scelta. Faccio mie, non solo le preoccupazioni, ma anche le istanze dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori portuali affinché si arrivi ad abbandonare la scelta di trasferire i depositi chimici a Ponte Somalia”.