Rumori continui legati alla grande presenza di traffico su corso Gastaldi stanno rendendo la vita complicata agli studenti iscritti al secondo anno del corso di Laurea in Medicina e attualmente ospitati negli spazi provvisori ricavati sotto la tensostruttura allestita nel cortile dell’ex Saiwa.
Sono 290 gli studenti che frequentano i corsi e che, dall’inizio delle lezioni per l’anno accademico 2023-24, si sono detti preoccupati per le condizioni della struttura.
Oltre al traffico che insiste costantemente lungo la strada, con un alto passaggio di ambulanze vista la prossimità con il pronto soccorso, gli studenti si interrogano anche sulle possibili conseguenze che le forti piogge possono provocare alla tensostruttura.
Alcuni giorni fa, a sollevare la questione era stata Selena Candia, della lista Rossoverde. Candia, con un post via social, ha scritto: “Un tendone come quelli da sagra. Ecco dove fanno lezione 300 studenti dell’Università di Genova, nella facoltà di Medicina. Con la prospettiva di finire in DAD in caso di troppo vento, troppa pioggia, troppo freddo”.
“Per tutto l’anno - ha proseguito Candia - gli studenti e le studentesse di una importante facoltà si ritrovano a fare lezione in un piazzale terribilmente rumoroso, per il traffico e le sirene delle ambulanze dirette all’ospedale San Martino. Chiederemo subito spiegazioni alla Giunta Regionale: è impensabile, con tutte le tasse universitarie che si pagano, compresa la tassa regionale, che non siano assicurate le lezioni dentro le classi in muratura”.
Per far fronte alla questione rumori, nei prossimi giorni saranno installati pannelli a mitigare l’impatto acustico mentre rimane aperto il dialogo tra studenti e presidenza del corso.
A proposito, il Rettore Federico Delfino, spiega: “Gli studenti di Medicina sono aumentati rispetto a un tempo e hanno l’obbligo di frequenza, abbiamo dovuto trovare la disponibilità di aule che possano ospitare 300 studenti. Purtroppo l’ateneo di Genova questa disponibilità, a oggi, non ce l’ha e si è ragionato sul ricavare spazi, cosa non facile vista la morfologia del nostro territorio. Abbiamo individuato uno spazio per realizzare un’aula da trecento posti ed è stata progettata. Contiamo di averla a disposizione nel 2024-25, quindi per il prossimo anno accademico. Era necessario però rispondere subito alle esigenze, così abbiamo attivato la tensostruttura. Si può perfezionare, certo, e lo faremo nelle prossime settimane, ma la situazione all’interno si presenta in modo molto dignitoso e la didattica è fruibile”.
Il rettore prosegue: “Capisco che la situazione possa dar da pensare agli studenti, ma quello che conta è che la lezione venga fruita al meglio e in maniera sicura. C’è stata la spinta all’aumento del numero programmato sui corsi di medicina e chirurgia, non solo di infermieristica. Abbiamo da gestire un’esigenza didattica sui grandi numeri che in passato non avevamo. Stiamo lavorando per creare le infrastrutture fisiche, quindi dei nostri spazi. Per il momento quello che mi sento di dire agli studenti è di segnalare se ci sono problemi di fruizione, ma di capire anche che l’ateneo sta facendo uno sforzo per cercare di creare le condizioni, anche infrastrutturali, per consentire un’erogazione del servizio didattico senza criticità”.
Come ha ribadito dunque il Rettore, la situazione della tensostruttura risponde a un’esigenza immediata ma che, per sua stessa definizione, è e deve essere provvisoria.