Gli afflussi turistici del periodo estivo non permettono ai consumi di trovare una boccata d’ossigeno, e l’inflazione induce i consumatori a una maggiore prudenza in vista del periodo autunnale alle porte. Questi sono i dati che l’osservatorio Jakala ha elaborato per Confimprese per comprendere quale sia l’andamento dei consumi nei settori della ristorazione, dell’abbigliamento nella nostra regione. La Liguria chiude in quartultima posizione con lo 5,06% in meno di consumi ad agosto 2023 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Per quanto riguarda l’Italia, il paese ha registrato, ad agosto 2023, una riduzione rispetto ad agosto 2022 dell’1,1%.
La ristorazione mantiene segnale positivo (+2,1%) ma frena la corsa rispetto ai mesi precedenti, mentre abbigliamento e accessori sono in calo dell’1,9%. Fanalino di coda altro retail (casa-arredo, ottica, elettronica, salute-benessere, entertainment, librerie, servizi) che registra -5,4% con un’alta volatilità fra le differenti merceologie con segni positivi e negativi anche a due cifre.
I canali di vendita sono in linea con gli andamenti generali del totale mercato a esclusione del travel che conserva il vantaggio sugli altri canali e chiude il mese con crescite a due cifre, grazie anche all’afflusso del turismo straniero e nostrano.
“Il mese di agosto conferma il trend di rallentamento dei consumi già accennato nei mesi di giugno e luglio – chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese - ma che si sta ora consolidando e pone quindi seri interrogativi sulle aspettative per il periodo più importante dell’anno, ovvero l’autunno e il Natale. I consumatori stanno gradualmente modificando i loro budget e orientamenti di spesa e di conseguenza le aziende retail dovranno adeguare le loro politiche di offerta e promozionali”.
Se nel 2002 i consumatori avevano risposto in modo sorprendente rispetto alle crisi precedenti, mostrando esigenze di svago attraverso un aumentato consumo del fuori casa, grazie anche ai 140 miliardi di risparmi accumulati durante il Covid, nel 2023 assistiamo a uno scenario mutato.
Il prolungarsi della guerra, l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse hanno reso il consumatore più attento e meno disposto a spendere se non per gli acquisti di prima necessità.
“Nonostante le visite presso i punti vendita – commenta Alessandro Olivari, senior partner Jakala – abbiano mostrato un generale aumento nei mesi estivi rispetto al primo trimestre dell'anno, +3 punti percentuali, il rallentamento dei consumi che si sta registrando negli ultimi mesi trasversalmente in tutti i settori rispetto al 2022 si conferma anche con i risultati di agosto, che portano le performance dell’anno dal +8,1% del mese scorso al +6,7% attuale. Allo stesso tempo, nel trimestre in corso stiamo registrando un aumento della propensione allo spostamento rispetto al trimestre precedente +10%, che spinge i consumatori più lontano alla ricerca di offerte e promozioni”.