Settimana mondiale dell'allattamento materno, a Genova la 'Poppata in jeans'

In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno, GenovaJeans vuole festeggiare le mamme e i bambini in un modo speciale: la “poppata in Jeans” è una iniziativa ideata da Anna Orlando, curatrice GenovaJeans, e inclusa tra le oltre cento proposte per il pubblico che parteciperà all’edizione della grande manifestazione, tra il 5 e l’8 ottobre (il programma completo su https://genovajeans.it/)

Sabato 7 ottobre, presso la Biblioteca Universitaria (via Balbi 40), grazie alla collaborazione di E.O. Ospedali Galliera (unico ospedale certificato da Unicef “Amico dei bambini” in Liguria) con il Comune di Genova e GenovaJeans, verrà presentato per la prima volta al pubblico il dipinto di collezione privata, “Madre che allatta” del pittore genovese Giovanni Battista Torriglia (1858-1937). La mamma indossa un grembiule blu, credibilmente in jeans, come tutti i capi dei popolani che animano le scene dipinte dal Torriglia.

L’opera serve da spunto per sensibilizzare sul tema dell’allattamento e lavoro, tema della “Settimana dell’allattamento” di quest’anno. 

Il mancato allattamento ha enormi implicazioni a livello individuale, familiare e sociale. Nel corso della storia, in tutte le società, le donne hanno dovuto conciliare le responsabilità derivanti dal prendersi cura dei figli e dal dover lavorare per vivere. Già nel 1919, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) intervenne al fine di migliorare le condizioni lavorative per donne e bambini, stabilendo che le neo mamme non dovevano lavorare nelle prime sei settimane dal parto e potevano avere due permessi di mezz'ora al giorno per allattare. Da allora, sono state adottate altre convenzioni riguardanti specificamente la protezione della maternità sul posto di lavoro, ma ancora molto si può e si deve fare per tutelare la possibilità delle mamme di conciliare lavoro e maternità.

La campagna #SAM2023 si concentra sull'equilibro tra l’allattamento e l'occupazione professionale. 

“L’obiettivo è promuovere un ambiente favorevole all'allattamento anche nei luoghi di lavoro, poiché i dati dimostrano che i tassi di allattamento calano significativamente per le donne che riprendono la loro vita professionale. Quindi questo impatto negativo deve essere cambiato, facilitando le madri a continuare ad allattare i propri figli senza rinunciare al proprio impiego” sottolinea il Dr Massimo Mazzella, direttore del Dipartimento Materno Infantile del Galliera.

I destinatari, ovvero i Governi, i rappresentanti della politica, il settore sanitario, i datori di lavoro, le comunità e i genitori, devono essere consapevoli di avere un ruolo critico nel dare potere alle famiglie e nel promuovere ambienti favorevoli all'allattamento all’interno dell'equilibrio vita-lavoro.