“Non siamo divisi: sindaco e giunta sono una cosa sola”. A dichiararlo è lo stesso Marco Bucci, a margine di un convengo a Palazzo della Borsa. I riferimenti sono chiari: dopo il consiglio comunale di martedì scorso, che ha visto esplodere il caso container di Rivarolo e ha visto lo stesso primo cittadino protagonista di un diverbio piuttosto acceso con Federico Bertorello, capo gruppo della Lega, Bucci ha confermato che non ci sono problemi all’interno della maggioranza. “Se non c’è la fiducia nella giunta non c’è nel sindaco, io sono pronto ad andarmene se venisse a mancare. Ho la lettera di dimissioni pronta, come in azienda”.
La dichiarazione è arrivata poche ore dopo la conferma dall’assessora Lorenza Rosso di non voler rassegnare le proprie dimissioni, come richiesto a gran voce dall’intera opposizione, per mancanza di trasparenza nello svolgimento delle operazioni di assegnazione dei terreni di via Pierino Negrotto Cambiaso dove dovevano essere posizionati i moduli abitativi per ospitare migranti minori non accompagnati, risultati poi di proprietà dell’ex collaboratrice della stessa Rosso, Valentina Militerno, che ha lasciato il proprio incarico proprio lo scorso martedì.
“Il problema del conflitto di interessi è potenziale, non reale” continua a precisare Bucci. “Potenziale vuol dire che, se chi fa pubblica amministrazione si accorge che ci potrebbe essere una possibilità di conflitto di interesse deve stoppare la cosa o renderla pubblica in modo che tutti sappiano. Io ho deciso di fare entrambe le cose. Potrebbe essere la soluzione migliore del mondo, però siccome c’è questo potenziale, non si fa. Il proprietario di quest’area è il marito della consulente dell’assessora Rosso e stoppare il tutto è stato il comportamento più logico e corretto che ci possa essere”.
E prosegue: “Tutti parlano di fare una richiesta di accesso agli atti, ma la risposta sarà che non ci sono atti: non esiste un documento ufficiale del Comune che parli di queste cose. C’è una richiesta di informazioni sul piano educativo, ma le attività sono di un’impresa che ha fatto una proposta che il Comune non ha ancora accettato”.
Come sollevato anche dalla minoranza, il problema dell’accoglienza resta. “Come sindaco ho deciso che su quel terreno il comune di Genova non farà più niente. Potrà magari essere utilizzato dal Prefetto per fare altre cose, non ci saranno problemi in quel caso.
I minori non accompagnati sono sotto la tutela del sindaco e sono in numero esplosivo: stiamo facendo da tempo una ricognizione su tutto il territorio per capire dove possiamo ospitarli. Quello che manca sono le associazioni che vogliono prenderli in carico. Per un minore non accompagnato il comune spende 25mila euro all’anno netti, una cifra non indifferente”.