Servono quarantamila euro (una cifra spropositata) per restaurare e ripristinare i servizi igienici del Parco Dapelo, sulla Fascia di Rispetto di Pra’, in una delle zone tra l’altro rimesse a nuovo di recente e inaugurate con tanto di taglio del nastro e foto in bella mostra da parte delle istituzioni.
L’informazione è contenuta all’interno di una risposta scritta a un’interrogazione sul tema presentata nei giorni scorsi dal consigliere comunale della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone. Il consigliere, sempre molto attento ai problemi del Ponente genovese, aveva chiesto alla Giunta Comunale “se il Comune ha intenzione di riattivare i servizi igienici, visto che non sono praticamente mai entrati in funzione”.
A replicare a Bruzzone è stato l’assessore comunale alle Manutenzioni, Mauro Avvenente: “Il Municipio VII Ponente ha, già dalla fine dello scorso anno, effettuato un censimento dei servizi igienici, fontane e giochi d’acqua sul vasto territorio di propria competenza, redatto un programma di interventi per la loro riattivazione dopo moltissimi anni di ‘fuori servizio’. Molte di queste dotazioni sono state nel corso degli anni vandalizzate e gravemente danneggiate, comportando somme importanti per il loro ripristino”.
Secondo il rappresentante della Giunta Bucci, “nell’ambito di questo programma, numerose fontane e giochi d’acqua sono stati nel frattempo riparati e riattivati, alcuni servizi igienici manutenzionati, e per i casi più difficili sono in programmazione interventi di rifacimento delle condutture interrate danneggiate dal lungo tempo di non utilizzo. I servizi igienici del Parco Dapelo, come correttamente affermato, sono stati subito vandalizzati, devastati dopo la loro realizzazione, e di conseguenza praticamente mai entrati in servizio: devono essere completamente ricostruiti, e rientrano nel piano, con previsione di intervento nel 2024. L’intervento per la messa in funzione dei bagni è stimato a circa quarantamila euro di lavori. Risulta inoltre necessario, onde evitare il reiterarsi di azioni di vandalismo, individuare un’associazione di volontariato disponibile con una forma di convenzione a presidiare i servizi igienici”.
Quindi non solo la spesa per riaprire i servizi sarà notevole, ma poi occorrerà un presidio, altrimenti non potranno essere utilizzati. Secondo Filippo Bruzzone, “questo è uno degli argomenti annosi che riguarda la zona di Pra’. Occorre fare almeno tre considerazioni: anzitutto, vorrei rivedere il piano delle manutenzioni all’interno dei documenti programmatici del bilancio, per trovare questa voce di spesa. Secondo punto, questa voce di spesa nello specifico: non sono un tecnico, ma quarantamila euro per un intervento di cui non si avrà neppure la gestione mi pare paradossale. Terzo punto: volontari chi? Quali? Con il venir meno della struttura precedente, che era Pra’ Viva, qual è quel gruppo di volontari che ha per compito la gestione di servizi sanitari pubblici? Mi fa tutto abbastanza sorridere”.