Politica - 26 settembre 2023, 12:04

Migranti, Corso a La Voce di Genova: "Il governo sia più incisivo in Europa, la Lega ha già dimostrato come fare" (Video)

Terza puntata de 'La Voce di'. Questa settimana abbiamo ospitato l'assessore e segretario provinciale della Lega Francesca Corso

Migranti, Corso a La Voce di Genova: "Il governo sia più incisivo in Europa, la Lega ha già dimostrato come fare" (Video)

Terza puntata de 'La Voce di'. Questa settimana abbiamo ospitato l'assessore e segretario provinciale della Lega Francesca Corso, reduce dal congresso che ha visto la conferma alla guida del partito ligure di Edoardo Rixi.




Partiamo dalla questione migranti, lei nei giorni scorsi aveva lanciato un appello dicendo che Genova è satura e non ci sono più spazi per l’accoglienza, cosa ne pensa? 

Come Lega abbiamo ribadito quella che è la nostra posizione che è chiara a tutta la cittadinanza rispetto al fatto che effettivamente Genova sia satura. Quella di Genova è una situazione che sicuramente è abbastanza nota a livello nazionale e che si ripercuote anche in tutti i nostri quartieri. Sappiamo che anche nelle altre città chiaramente non è semplice la gestione di tutti questi flussi che sono sempre di più perché la situazione nel Nord Africa prevalentemente è sempre peggiore e perché soprattutto non c'è una gestione da parte dell'Europa in merito a questo tema. Questo chiaramente ci pone in una situazione in cui, a livello nazionale, il governo si trova a dover gestire sempre più arrivi e a doverli diffondere in qualche modo sul territorio. Ci troviamo però adesso in un momento in cui Genova che è stata comunque una città che si è dimostrata da subito accogliente, soprattutto per il tema dei minori non accompagnati che sono di gestione comunale, ma anche per tutta la partita dei migranti anche adulti, ha già accolto tanto, ha già fatto tanto, oggi però vediamo come i quartieri siano in qualche modo “full” sostanzialmente. Sicuramente c'è bisogno di un intervento dall'alto. Noi ci siamo rivolti al prefetto, ci siamo rivolti al Ministero proprio per spiegare quella che la nostra situazione ma chiaramente c'è stato detto che la situazione è la stessa a livello nazionale di tutte le altre città. Dunque è importante che il governo batta ora i pugni per avere un aiuto reale dell’Europa, non si può pensare che l'Italia si trovi da sola a gestire la situazione di Lampedusa che abbiamo visto tutti. Non si può pensare che la situazione di Ventimiglia sia di solo interesse della Liguria o di Ventimiglia stessa, non si può pensare che così sia per Trieste o comunque per tutte le città che in qualche modo si trovano ad accogliere queste persone. Sicuramente, lo stiamo vedendo, siamo saturi e lo sono i nostri quartieri, lo sono i cittadini che comunque si sono dimostrati pazienti, ospitali e che non ne fanno sicuramente una questione di razzismo come tanti hanno detto. Lo vediamo che ormai è una partita di cui tutti si intestano la vittoria, qualora ci fosse, perché non è più una questione politica, è una questione sociale, è una questione che effettivamente mette in affanno un po' tutti.

Il tema in città è sentito, si è parlato tanto della polemica sul fatto di ospitare i migranti nei container. Il sindaco, soprattutto per la situazione di Voltri, ha detto che è un problema della prefettura. Cosa ne pensa? 

Innanzitutto la prefettura si trova a dover gestire sul territorio quelli che sono gli arrivi sulla base di quelle che sono le indicazioni del Ministero. Il prefetto sul territorio è il Ministro degli Interni sostanzialmente. Di conseguenza, quando riceve un input da Roma di gestione di questi flussi, deve necessariamente intervenire. Quindi il sindaco può collaborare dicendo quelle che sono delle strutture pubbliche che magari sono accessibili o che in qualche modo possono rendersi disponibili per questo scopo. Qualora il sindaco non lo facesse e non per mancanza di collaborazione ma perché non ci sono più spazi o perché comunque quelli che magari sono vuoti non devono essere adibiti a questo tipo di accoglienza, ma magari ad altro tipo di servizi, allora il prefetto da sé deve prendere accordi con i privati. Quando si riesce con associazioni del terzo settore, con enti che comunque fanno dell'accoglienza il loro scopo primario, allora quello è un bene. Ci sono già tantissime strutture, pensiamo alla Diocesi, pensiamo alla Caritas, pensiamo alle varie Croci che si occupano di questo ma quando poi smettono di esserci questo tipo di strutture e quindi quando anche i bandi per l'accoglienza vanno magari a vuoto, allora è necessario trovare altri spazi. Ed è quello che è successo a Voltri, dove c'è stato un accordo tra Prefettura e Autorità di Sistema Portuale, in un capannone che, di fatto, è di un privato e di conseguenza si è adibito a questo centro di accoglienza per lo smistamento poi sul territorio. Il territorio di Voltri, in realtà, non dovrebbe essere ulteriormente vessato da presenze in pianta stabile, ma dovrebbero essere delle presenze che poi verrebbero distribuite sul territorio di tutta la nostra regione. E' chiaro che, torno a ripetere, gli accordi che il prefetto prende coi privati non sono accordi in cui il sindaco può in qualche modo sindacare. Permettetemi il gioco di parole. Però sono appunto delle soluzioni che vanno prese in estrema ratio proprio per l'esigenza di trovare degli spazi a queste persone.

Pensa che la politica del governo sulla mediazione sia stata fallimentare? 

Bisogna essere più incisivi e torno a ripetere con l'Europa perché comunque il governo di centrodestra di per sé ha già fatto vedere in passato, almeno una parte di questo governo, ha fatto vedere in passato come effettivamente si possano bloccare gli sbarchi, come effettivamente si possa essere incisivi sull'immigrazione. Matteo Salvini, quando è stato Ministro degli Interni, ha bloccato gli sbarchi. Ne sta pagando ancora adesso le conseguenze. E' sotto processo, lo sappiamo tutti, però quando si è voluto fare si è fatto. Oggi si chiede chiaramente al governo, e lo si chiede a gran voce da tutto il territorio, che ci sia una politica molto più incisiva non solo con i paesi di partenza con cui si è provato a fare delle mediazioni, degli accordi che però chiaramente non sono stati sufficienti, ma soprattutto, torno a ribadirlo, con l'Europa. Non possiamo permettere che la vicina Francia adotti una politica di protezionismo dei propri confini a scapito nostro o che la Germania si rifiuti di prendere dei migranti. I porti italiani sono i porti di tutta Europa. 

Sulla polemica relativa alla cauzione chiesta ai migranti, 5000 euro per non essere rinchiusi nei centri di rimpatrio cosa ne pensa da esponente della Lega? 

Io penso che fondamentalmente siano tutte delle politiche che stiano dimostrando quanto si è arrivati allo stremo a livello sociale. Il fatto che adesso ai migranti in qualche modo si chiedano le cauzioni da una parte piuttosto che una gestione migliore e che se ne prenda un po' più cura da parte di cooperative, che in qualche modo comunque hanno anche uno scopo di lucro sulla vita di queste persone, di fatto fa sì che in qualche modo ci sia un controllo maggiore di quelli che sono gli arrivi e la permanenza sul territorio. E' chiaro che  forse siano solo delle provocazioni. Però qualcuno deve prendersi carico di queste persone. Io penso ai minori non accompagnati, una cooperativa che prende in gestione questi ragazzi e che non li vede ritornare dopo le 21, che è l'orario di rientro, può avvisare le forze dell'ordine. Qualora questi non facessero rientro, di fatto chi poi interviene realmente? Chi paga le spese di effettivamente quelle che possono essere degli atti di microcriminalità piuttosto che di criminalità più grave? Bisogna effettivamente affrontare questa problematica in una maniera migliore. Qualcuno se ne deve assumere la responsabilità, si deve assumere la responsabilità di eventuali danni creati alle nostre città piuttosto che eventuali danni creati a persone o cose e se effettivamente questo è un problema che va affrontato in maniera provocatoria, più o meno, non so dirlo, però sicuramente è un problema di tanti che va gestito. 

Passiamo a quelle che sono le sue deleghe, tra queste c'è quella agli animali. Parliamo di aree cani perché ci sono arrivate diverse segnalazioni, a noi e anche ad altri giornali, in città si parla della scarsa presenza, c'è un piano per incrementarle?

Sicuramente le aree cani sul nostro territorio non sono poche. Sono abbastanza, posso dire questo termine anche in maniera un po' scherzosa, nel senso che sono fra le 40 e le 50, distribuite su tutto il territorio, in alcuni municipi un po' di più, in alcuni municipi un po’ di meno. Intanto sono delle aree di gestione dei municipi stessi: spetta al municipio rintracciare quelle che sono le aree da poter adibire ad area cani, piuttosto che la gestione o anche il mantenimento delle aree stesse, il ripristino qualora ci fossero dei danni e via dicendo. Chiaramente si è arrivati a un punto nel quale i cittadini esasperati anche dal fatto che la presenza dei cani nella nostra città è sempre più massiccia, nel senso che ci sono veramente tanti padroni di animali che devono poter gestire questi animali potendoli accompagnare per strada, si sono trovati a dire: 'abbiamo bisogno di spazi'. Poi il problema degli spazi alla fine accomuna animali e persone nella nostra città e questo è un dato di fatto. Quindi mi sono impegnata a voler coordinare un tavolo insieme tutti i municipi proprio perché si andassero a rintracciare delle aree o dove crearne di nuove oppure dove ripristinare quelle esistenti che ci sono. Probabilmente il fatto è che vi sia un po' quella famosa mancanza di risorse dettata dalla coperta corta per la quale i municipi non sempre riescono a gestire anche la manutenzione delle aree cani. Di conseguenza innanzitutto abbiamo suggerito che si facciano dei patti di collaborazione. Quello che c'è di bello è che ci sono tantissime associazioni, tantissimi privati, tantissimi comitati di cittadini che si vorrebbero anche prendere in carico la gestione di queste aree. Così facendo sgraverebbero anche i municipi, quindi gestendone l'apertura e la chiusura, gestendo quella che è la pulizia e la manutenzione e via dicendo. Quindi in qualche modo tenendo anche un'area non solo adibita a quello che è il suo scopo principale, quindi quello per la sgambatura dei cani, ma anche per, in qualche modo, restituirlo alla cittadinanza come uno spazio verde che in qualche modo non venga abbandonato. La mappatura è stata fatta dagli uffici dei municipi insieme all'ufficio animali. Adesso bisognerà iniziare a fare questi interventi laddove necessari chiedendo chiaramente le risorse al Comune. Quindi centralmente ci impegneremo a ripristinare le aree che sono state ravvisate come delle aree da ripristinare e dopodiché vedremo se riusciremo a farne delle altre. Chiaramente la necessità è quella di andare incontro alle esigenze dei cittadini con cani ma nel rispetto di chi i cani non li ha. Questa è una problematica che è nata, che negli scorsi mesi abbiamo letto e sentito un po' ovunque: ci sono stati tanti padroni di cani che magari un po' esasperati hanno tenuto libero il cane. Questo non è giusto. Esiste un regolamento che chiaramente deve essere rispettato rispetto al fatto che i cani vadano tenuti al guinzaglio e di conseguenza dobbiamo far sì che ci siano degli spazi apposta per non dar fastidio a chi invece i cani non li vuole in mezzo. 

Tempi di ripristino di queste aree? 

Credo che si possa iniziare a breve. A settembre è finito tutto il tour dei municipi, di conseguenza di qui a poco credo che si possa iniziare con gli interventi. Sono, ripeto, però interventi in capo ai municipi. Non vuole essere uno sgravio di responsabilità della sottoscritta, semplicemente per competenza sono i municipi a dover intervenire. 

C'è anche il problema in città e in tutta la regione dei cinghiali, come prosegue il piano del comune per l'abbattimento? 

In realtà il piano di abbattimento non è del comune ma regionale. Il problema dei cinghiali, soprattutto ha un problema rispetto alla frammentazione delle competenze, perché il piano di contenimento di per sé è in capo alla Regione, la Regione si avvale della vigilanza regionale che appunto viene allertata in caso di pericolo, piuttosto che situazioni particolarmente complicate e che interviene appunto con sedazione, poi eventuale abbattimento del capo. Il comune sicuramente ha dei compiti anche in questo senso ovvero sia tenere pulite le aree oppure manutenere un determinato tipo di recinzioni qualora esistessero in collaborazione anche con altri enti, pensiamo ad Autostrade. Quindi bisogna in qualche modo interfacciarsi tra enti e istituzioni proprio perché ci sia un determinato tipo di approccio con il territorio che permetta di confinare le aree in cui i cinghiali non dovrebbero fare accesso. Sappiamo che purtroppo questo non è accaduto nel tempo. I cinghiali sono sempre più presenti nei nostri centri urbani, lo sappiamo è noto a tutti. Sono stati anche tanti gli interventi che la polizia locale ha fatto in collaborazione con la vigilanza regionale, quindi c'è una particolare attenzione su un tema che ormai è risaputo da tutti. È chiaro che non è un problema di semplice gestione. C'è stato anche il problema della peste suina che per un periodo abbastanza lungo fosse interrotta la caccia. Di conseguenza, comunque, ci fosse una proliferazione importante di questi animali che comunque hanno i loro tempi biologici di riproduzione che sono molto importanti, di conseguenza sono importanti anche i numeri di capi che aumentano quotidianamente. Stiamo appunto continuando a monitorare la situazione in comune insieme a tutta la parte di ambiente che gestisce anche tutta quella che è l'igiene urbana. Chiaramente anche questo è molto rilevante in questo senso. La polizia locale sta appunto coordinando tutti i lavori di intervento insieme alla vigilanza regionale. Il mio ufficio si occupa di raccogliere tutte quelle che sono le segnalazioni rispetto alle aree un po' più critiche, rispetto alla presenza di questi animali. Ci si sta coordinando con Regione appunto per questi famosi interventi. Anche qui chiaramente le soluzioni non sono dietro l'angolo, lo sappiamo, ci sono tutti degli interventi fatti anche in coordinamento con quelle che sono le squadre di caccia. Gli ambiti territoriali di caccia in questa fase sono stati, piaccia o non piaccia, essenziali proprio per gli interventi che comunque sono da fare. Pensiamo alla vigilanza regionale: ha pochissimi uomini a disposizione, nella nostra provincia ne conta 12. Di conseguenza gli interventi possono essere molto pochi perché se pensiamo alle turnazioni chiaramente non è pensabile che tutti gestiscano, il grande numero di animali presenti nei nostri centri urbani. Di conseguenza è chiaro che avvalersi dei cacciatori sia stato essenziale per il contenimento nelle zone boschive non urbane. Diciamo che questo continuo lavorare insieme e mettersi in rete è stato essenziale e sarà essenziale finché il problema non verrà risolto.

Per quanto riguarda la Lega: c'è stato il congresso. Edoardo Rixi è stato confermato per acclamazione segretario regionale, come esce il partito dopo il congresso? 

Credo che il partito abbia dato un segnale di continuità rispetto alle politiche che abbiamo adottato sul nostro territorio che in qualche modo sono politiche vincenti. Governiamo la regione dal 2015, governiamo il comune di Genova dal 2017 e in qualche modo tantissimi comuni comunque sono a trazione centrodestra e la Lega in tutti è rilevante. L'ha detto anche Marco Bucci quando è venuto a salutare i militanti e sostenitori della Lega: la Lega è un pilastro per questa maggioranza. Lo è a Genova come lo è in tantissime altre realtà. Questa sicuramente credo che sia dovuto a una gestione a livello territoriale buona, valida, perché si è fatto riferimento agli amministratori locali che con impegno hanno portato avanti l'idea del territorio. Credo poi che sia anche un po’ merito di quella che è la struttura del nostro partito che comunque ci permette di essere spesso 'con la gente, fra la gente', questo proprio perché abbiamo necessità di interfacciarci continuamente con i nostri datori di lavoro. Questa penso che sia una politica vincente. Vincente è stata quella di Rixi negli scorsi anni da commissario. Oggi viene confermato da un certo punto di vista come guida della Lega ma per la prima volta segretario della Lega per Salvini premier. Sono tante le cose da fare. Sicuramente dobbiamo migliorare. Non è un momento storico dei più rosei per il nostro partito. Però sicuramente abbiamo pagato lo stare in una maggioranza molto eterogenea nel governo Draghi. Abbiamo pagato anche il peso della responsabilità. Non ci siamo sentiti di stare in una opposizione urlante e basta. Abbiamo pensato di stare al governo per cercare di limitare quelli che potevano essere i danni. Oggi siamo in un governo di centrodestra, penso che si possa di nuovo incidere. A Genova credo che comunque stiamo facendo un buon lavoro con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Lo stiamo facendo, ripeto, in tante amministrazione locali. L'anno prossimo andremo in tantissimi comuni al voto nella provincia di Genova. Ci sarà tantissimo da fare, tantissimo da investire su tante persone. Ce la stiamo mettendo tutta, siamo attivi sul territorio, abbiamo tre giorni di festa che ci aspettano questo weekend: il 29, il 30 e l'1 di ottobre. Torniamo sul territorio dando valore a quelli che sono i nostri ideali, dando spazio alle proposte anche e al confronto con i cittadini e pensiamo che questa possa essere una ricetta giusta per continuare a stare nel governo della città, nei governi dei vari comuni e, perché no, continuare a governare a livello nazionale per tanti anni. 

Cosa cambia da segretario nazionale a regionale? 

La Lega nasce come un partito federalista per cui il segretario federale è il segretario nazionale e segretario regionale per noi è il segretario nazionale, perché la regione è intesa come una nazione di questa federazione. Questa dicitura è un po’ rimasta per noi militanti, per noi sostenitori, per noi iscritti: il segretario nazionale ligure non è altro che il segretario regionale. 

Tornando alle sue deleghe Genova è una città per giovani? Cosa può fare il comune per renderla tale? 

Genova è una città per giovani, mi sento di dirlo assolutamente, il grande problema di Genova è lo storytelling che noi genovesi abbiamo fatto per tantissimi anni. E' una città per giovani perché è una città che ha tantissimi servizi da offrire in termini di studio, in termini di opportunità lavorative, in termini di vita sociale, in termini di tante cose, anche per esempio e non è una cosa da poco, in termini di spesa rispetto agli affitti per gli studenti. Se guardiamo le altre città italiane costa molto di più vivere. Qui la vita non è cara rispetto a tante altre città ed è una vita di una qualità molto alta. Quindi sicuramente c'è tanto da investire anche in questo settore. Stiamo facendo dei tavoli di coordinamento per quello che riguarda il mondo del lavoro perché è importante 'matchare', come si suol dire, la domanda con l’offerta. Quindi indicare anche quella che può essere la strada giusta ai ragazzi che escono da un percorso professionale, professionalizzante oppure di studi, magari quella che può essere una strada che abbia uno sfocio migliore a livello professionale. Ci stiamo impegnando anche tanto per dare degli sfoghi, ripeto, di vita sociale che è tanto mancata. Quindi a livello di eventi credo che ormai Genova non abbia più nulla da invidiare a nessuno, stiamo lavorando tanto anche in questo senso. C’è sicuramente tanto da fare ancora però posso dire che si sta veramente improntando tutta quella che è la politica dell’amministrazione con un occhio di riguardo per i giovani perché i giovani non sono i cittadini del domani, sono i cittadini dell'oggi. Quindi di conseguenza è importante sentire anche le loro voci. Sono tante le cose da fare, adesso stiamo anche lavorando per creare dei progetti, come si è già sentito, di movida alternativa rispetto al centro storico. Questo credo che sia un altro grande tema che comunque ci impegnerà per i prossimi anni perché non è un gioco da ragazzi spostare la movida. La movida non si sposta, noi dobbiamo offrire dei servizi ai giovani che decidono di occupare per il loro tempo libero delle zone che non siano sempre le stesse. Questo a beneficio chiaramente dei residenti che spesso invece si trovano a dover affrontare delle ore notturne non tanto liete. Quindi penso che tutto questo vado fatto con il confronto con i giovani stessi. Siamo una città che ha il sindaco dei giovani, che la consulta dei giovani, quindi i giovani sono dentro al palazzo del potere genovese. Stanno a Palazzo Tursi fisicamente quindi li incontro quotidianamente e devo dire che più di questo non potevamo fare per sentire le loro voci. E' chiaramente una nostra ambizione quella di parlare con più giovani possibili perché veramente si risponde a quelle che sono le necessità. Io non voglio reputarmi un politico che fa delle politiche per i giovani senza interpellare i giovani stessi. Credo che sia molto positivo l'approccio per cui siano proprio i giovani a voler dire che cosa è necessario fare perché possano avere una vita realizzata, perché possono andare all'estero a studiare, a lavorare ma decidono poi sempre di tornare a Genova pensando di portare un qualche cosa in più per restare qui e migliorare ulteriormente la qualità della nostra città.

Francesco Li Noce e Marco Garibaldi


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