Oltre alla richiesta dei danni, la Lega chiede al consiglio comunale di prendere le distanze dall'affermazione dell'ex Sardina Mattia Santori, oggi consigliere comunale del Pd a Bologna.
Santori, ricordiamo, la scorsa settimana, durante una seduta nel 'parlamentino' bolognese, per tentare di sensibilizzare i colleghi consiglieri contro la decisione del governo che vorrebbe una stretta sulla produzione e la vendita di cannabis 'light' inserendo nel testo unico degli stupefacenti il CBD (il principio attivo, da non confondere con il THC), Santori aveva mostrato due barattoli, uno contenente cannabis, l'altro il pesto indicando che "entrambi sono prodotti da regolari aziende con partita iva e che entrambi contengono rischi per la salute". Per esempio il pesto può contenere tracce di frutta con guscio, che può essere letale per le persone allergiche.
Apriti cielo, nel giro di poche ore sono arrivate le reazioni degli esponenti della destra ligure (Fdi e Lega su tutti) che hanno attaccato Santori, il quale, travolto dalla bufera mediatica, ha poi precisato di non aver mai attaccato il pesto.
La precisazione però non basta perché il capogruppo della Lega a Tursi Federico Bertorello ha chiesto e ottenuto che oggi, in apertura di consiglio, si voti un 'fuori sacco', ovvero un ordine del giorno che viene votato prima dell'avvio del consiglio comunale, per chiedere al consiglio di prendere le distanze dalle affermazioni di Santori, o più in generale, come è specificato nell'ordine del giorno “da qualsiasi affermazione che vada a ledere l'immagine del pesto; - a difendere, in ogni sede opportuna, il nome e il valore del pesto; - a continuare a promuovere ogni qual tipo di iniziativa di promozione del pesto e della sua storia”.