Se si dovessero giudicare le ultime due uscite del Genoa solamente dai punti raccolti, il quadro non sarebbe forse il più roseo. A guardare invece la prestazione il punto strappato ai campioni d'Italia sta decisamente stretto, come d'altronde lo zero incasellato dalla trasferta col Torino, ai ragazzi di Alberto Gilardino.
Non sono bastati 75' di altissimo livello tattico a portare a casa un'intera posta in palio a larghissimi tratti meritata dai rossoblù, capaci di soffrire quando il Napoli ha alzato i giri e puntuali nello sfruttare le occasioni lasciate. L'ultima frazione di gara, come allo stadio "Grande Torino" toglie al Genoa quanto meritato per la maggior parte del match. Ma d'altronde è cosa lapalissiana che le partite durino 90' e oltre e spesso siano i cambi a marcare la differenza.
Gilardino aveva già annunciato alla vigilia l'intenzione di voler difendere con un blocco compatto, una sensazione ben restituita dall'atipico 4-4-2 che sugli esterni alti vede dall'inizio Sabelli e Frendrup. Ed è il destro a creare la prima grandissima occasione dove Retegui calciando di primissima intenzione in piena corsa manda la sfera alta di un soffio sopra l'incrocio dei pali (6'). Italo argentino che è anche l'uomo copertina dello spirito chiesto al Grifone dal tecnico: bravo a reggere sulle proprie spalle praticamente l'intero peso dell'attacco rossoblù al cospetto della retroguardia azzurra, dove Garcia sceglie a sorpresa di schierare l'ex Ostigaard, efficace nei recuperi e nel dare una mano alla sua difesa.
Ed è proprio il reparto arretrato a ricambiare il favore quasi allo scadere di una prima frazione approcciata e interpretata dal Genoa in maniera quasi magistrale, col Napoli che diventa pericoloso quando Osimhen riesce a seminare i suoi marcatori ma senza poi trovare mai lo spazio necessario per la conclusione. Calcio d'angolo conquistato dall'ex Tigre (nemmeno a dirlo) e trasformato nella rete del vantaggio da Mattia Bani col solito inserimento sul secondo palo preparato da Gilardino.
Ben preparato come del resto è il piano tattico della gara. Il Grifone a inizio ripresa incassa i colpi, in verità a salve, napoletani intasando gli spazi ed è pericoloso quando riparte. Ne è l'esempio l'azione che porta prima al corner conquistato da Frendrup e poi alla rete del raddoppio firmato dal numero 19 genoano con una micidiale girata in rete (56').
Non pare essere invece affatto la serata del Napoli. A Garcia non basta provare a invertire Anguissa e Zielinski, mandare in campo all'intervallo Politano al posto di un evanescente Elmas e buttare poi nella mischia anche Raspadori. Anche nella miglior occasione dei suoi, quando Osimhen riesce a superare in spaccata Martinez, il nigeriano trova tra lui e il gol un monumentale Badelj a salvare sulla linea (65'). Anche Kvaratskhelia polveri bagnate (72').
La differenza però sul lungo andare della gara la fanno i cambi. Gilardino si gioca le carte Malinovskyi e Thorsby che però non riescono a rinfrescare la manovra rossoblù mentre quella avversaria prende poco alla volta il sopravvento sospinta dalle nuove forze fisiche e tecniche e si prende non solo l'ultimo quarto d'ora di gara ma anche il pareggio: prima con la botta improvvisa dall'interno dell'area di Raspadori (76') e quindi con Politano a mettere sotto l'incrocio del primo palo con un Martinez non del tutto impeccabile (84').
Il tabellino
GENOA-NAPOLI 2-2
Reti: 40' Bani (G), 56' Retegui (G), 76' Raspadori (N), 84' Politano (N)
Genoa (4-4-2): Martinez; De Winter, Bani, Dragusin, Martin (89' Vasquez); Sabelli (74' Malinovskyi), Badelj, Strootman (77' Thorsby), Frendrup; Retegui, Gudmundsson.
A disposizione: Leali, Sommariva; Ekuban, Jagiello, Kutlu, Matturro, Hefti, Puscas, Haps.
Allenatore: A. Gilardino
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui (58' Olivera); Anguissa (58' Raspadori), Lobotka (74' Cajuste), Zielinski; Elmas (46' Politano), Osimhen, Kvaratskhelia (88' Zerbin).
A disposizione: Contini, Idasiak; Natan, Rrahmani, Simeone, Lindstrom, Zanoli, Gaetano.
Allenatore: R. Garcia
Arbitro: Fabbri di Ravenna