Genova, le occupazioni 'legali' degli appartamenti del centro storico: il caso affrontato con Piantedosi

C'è un problema di subaffitti illegali nel centro storico di Genova, dove in immobili in cui ufficialmente vivono famiglie o single, vivono abusivamente decine di persone, alcune delle quali irregolari sul territorio.

Se ne è parlato martedì durante il comitato per l'ordine e la sicurezza presieduto per l'occasione dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in visita a Genova. La visita del ministro è stata l'occasione per fare il punto della situazione per quanto riguarda la sicurezza in città, in particolare sulla dotazione di organico delle forze dell'ordine e il numero di minori non accompagnati, ma quella degli affitti abusivi è stata affrontata perché considerata un'anomalia tutta genovese che l'assessore alla sicurezza Sergio Gambino ha definito una situazione di apparente legalità, perché qui, a differenza che in altre città in cui la polizia locale scova quasi quotidianamente immobili affittati in nero, sulla carta gli affitti sono tutti regolari.

Piantedosi, durante la conferenza stampa conclusiva ha detto pubblicamente di aver assicurato al sindaco Marco Bucci che saranno messe a disposizione risorse, “anche in aggiunta a quelle già previste”.

Gambino ha confermato che la partita “la stiamo seguendo come polizia locale insieme alla guardia di finanza. Abbiamo fatto dei controlli sia un paio di anni fa con la giunta precedente e oggi li abbiamo ripresi. Abbiamo fatto un controllo su quelli che erano gli affitti all’interno del centro storico. Tendenzialmente abbiamo riscontrato una regolarità degli affitti. C’è però una prassi di sublocazione o comunque di ospitalità di soggetti che magari hanno solo la registrazione di ospitalità e quindi difficilmente censibili.

Quindi in un contesto di apparente legalità stiamo cercando di contrastare questo fenomeno che porta la città ad un tasso di abusivismo molto basso forse legato anche al fatto che c’è questa modalità pseudo legale di occupare gli appartamenti”.