Uno dei temi caldi affrontati questa mattina in Prefettura durante l’incontro tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il prefetto di Genova Renato Franceschelli, il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è quello che riguarda i minori stranieri non accompagnati.
“Abbiamo superato i 700 minori - ha spiegato Bucci prima dell’incontro con il ministro - È un problema grosso perché per legge sono a carico del sindaco. Noi chiediamo di poterli ospitare in maniera seria: innanzitutto vogliamo capire se vengono qui perché sono vittime di racket o perché vogliono veramente stare qui.
Dopo aver capito le motivazioni, o li integriamo o dobbiamo risolvere il problema in maniera seria: io sono favorevole a una integrazione giusta, anche perché sono stato un emigrante per 22 anni, ma ci deve essere integrazione nella società civile”. I posti disponibili a Genova sono 183, come evidenziato negli scorsi giorni dal consigliere Federico Bertorello.
“Ci sono meno episodi violenti di prima, ma il problema vero è l’accoglienza - continua il sindaco - Noi spendiamo più di 22 milioni all'anno per i minori non accompagnati su un bilancio del sociale che supera i 65. Quando sono arrivato io il sociale era a 40 milioni: soldi dei cittadini, è giusto che vadano investiti per il sociale, ma una grossa porzione di questo va proprio sui minori non accompagnati.
Stiamo lavorando bene come team, chiederemo al ministro di aiutarci e i nostri piani d'azione che potrebbero essere usati non solo qui da noi ma anche in tutta Italia".
Il ministro Piantedosi ha rinnovato l’impegno del Governo per trovare soluzioni stabili e durature per affrontare il problema. “Nessun comune è in grado di accogliere un numero non preventivabile di minori e le difficoltà ricadono soprattutto sui sindaci. L’intervento normativo dovrà alleggerire le difficoltà, aumentando gli oneri per lo stato e trovando un punto di equilibrio tra mantenimento della tutela dei minori, semplificazione delle procedure di accertamento e le oggettive possibilità”.
A ribadire il punto anche l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale Sergio Gambino: “C’è un fenomeno particolare che è legato, come ha spiegato il ministro, a una normativa che è stata introdotta negli ultimi due anni e che ha comportato un flusso anomalo di minori stranieri, o comunque il fatto che molti soggetti si dichiaravano minori e alle forze dell’ordine non venivano dati gli strumenti per poter contrastare questo fenomeno.
Il ministro ha detto che è in fase di elaborazione di un provvedimento del ministero che andrà a modificare alcune di queste norme, e che metterà nelle mani delle forze di polizia e dei comuni maggiori strumenti per verificare effettivamente se queste persone fanno parte dei minori stranieri che hanno diritto di essere accolti e inseriti in contesti socio educativi.
Per esempio, c’è una norma che prevede la presunta veridicità delle dichiarazioni di un minore: questo limita le azioni di controllo delle reali situazioni in cui si trova il soggetto. Non è entrato nel dettaglio di cosa sarà modificato da questa iniziativa di governo, ci auspichiamo che ci sarà la possibilità per le amministrazione di trattare i minori come tali e inserirli in contesti che possono poi introdurli in società dal punto di vista educativo. Chi non ha diritto a questi percorsi, o perché non minorenne o perché già con precedenti penali, dovrà seguirne altri che non siano quelli dei ragazzi che hanno necessità di essere accolti”.