La comunità di Sampierdarena si è ritrovata stamattina in largo Gozzano per l’ultimo saluto Gianfranco Angusti, mancato lo scorso 8 settembre all’età di 78 anni.
Un momento di raccoglimento e di riflessione su una figura storica per il quartiere. Negli ultimi anni è stato in prima fila per cercare di risolvere i problemi di Genova e del ponente, in ultimo quelli legati allo spostamento dei depositi chimici a Ponte Somalia e alla nuova linea merci del Campasso.
Tra i presenti, subito alle 8, il sindaco Marco Bucci. Poi, Roberta Pinotti, Sergio Cofferati, Pippo Rossetti, Claudio Burlando, Ubaldo Benvenuti, Mario Tullo, Lorenzo Basso, Gianni Pastorino, Armando Sanna.
“Gianfranco nasce con Ansaldo - dice Claudio Burlando - Poi passa a occuparsi di porti per finire con i depositi chimici e quindi è stato naturale che ci incontrassimo per decenni.
Lui ha finito con questa battaglia portata avanti dalle Officine Sampierdarenesi. Stamattina parlavo con Barbaro Barroero, la sua collaboratrice principale, e le ho detto che non ha visto finire questa battaglia dei depositi. Lei mi ha risposto che lui ha capito come andrà a finire.
Mi sembra che continuare questa battaglia e vincerla sia la miglior cosa che possiamo fare per rendere omaggio a questa figura così importante per Sampierdarena”.
“Nel corso degli anni si è occupato di cose diverse - aggiunge Sergio Cofferati - Lasciando sempre cose positive, costruendo consenso, avendo grande affetto e riconoscimento del lavoro che faceva”.
“Vedere una partecipazione tale - dice Ivano Bosco, segretario generale Spi Cgil Liguria - Vuol dire che qualcosa ci ha lasciato. E vedere qua oggi dopo tanti anni persone che hanno iniziato con lui quella battaglia di un porto da ricostruire completamente, compagni, imprenditori, nostre controparti istituzionali e tanti lavoratori credo questo sia importante”.
“Al mattino andavo davanti all’Ansaldo a dare volantini e lui era con me - dice Antonio Benvenuti, console della Compagnia unica dei portuali genovesi - Abbiamo anche avuto un rapporto ruvido in certi momenti però sempre molto discusso e chiaro”.
“Gliel’ho sentito dire tante volte anche in fabbrica: conta sempre più il noi che l’io e questa è stata la cosa che ci è stata maestra di vita in tutti i percorsi che abbiamo fatto”, commenta Massimo Bisca, presidente Anpi Genova.
“Era una persona estremamente grintosa - dice Barbaro Barroero di Officine Sampierdarenesi - Ha combattuto fino all’ultimo per riuscire ad arrivare a quella che è stata la sua vittoria sui depositi chimici”.
“Grazie a lui ho conosciuto persone vere, fedeli, caparbie. Abbiamo unito le forze e ci siamo rimboccati le maniche perché Gian ci aveva contagiato con la sua passione”, conclude il presidente di municipio centro ovest Michele Colnaghi.