Oggi a Genova si è svolto l’evento conclusivo della terza edizione della Genova Summer School, dedicata quest’anno a “Strumenti e modelli per la transizione energetica: le Comunità energetiche rinnovabili”.
Sul tema è intervenuto il ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha tenuto una lectio magistralis nei locali dell’Albergo dei Poveri alla presenza del rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, del presidente Giovanni Toti e del sindaco di Genova Marco Bucci.
A margine dell’evento, Pichetto Fratin ha parlato della situazione costi energetici dopo le problematiche dello scorso inverno:
“Sotto l’aspetto quantitativo possiamo sentirci abbastanza tranquilli, siamo al 92% di quella che è la previsione di stoccaggio, la più alta d’Europa.
Per quanto riguarda i prezzi, chiaramente dipende dal contesto geopolitico mondiale: è difficile da decifrare e gli effetti di quello che succede si ripercuotono ovunque.
La speranza è quella che non ci siano più dei prezzi a 330 dollari al megawattora come lo scorso anno”.
“Due terzi della nostra energia elettrica proviene da fonti fossili: una scelta che è stata fatta quarant’anni fa insieme a quella di abbandono del nucleare. Ci siamo approvvigionati di gas dalla Russia negli ultimi anni. L’obiettivo è quello di arrivare al 2030 ribaltando i rapporti: dobbiamo arrivare ad avere due terzi di energia rinnovabile e un terzo da fossili per poi arrivare a zero nel 2050.
Occorre fare in modo che quel terzo che deriva da fossile non sia più carbone o petrolio ma che sia gas, che è sempre un fossile ma il meno inquinante”.
Per quanto riguarda il nucleare, il ministro ha spiegato che si tratta di una valutazione di lungo periodo: “Le prime soluzioni potranno arrivare tra una decina di anni, andando avanti nella ricerca e nella sperimentazione. Il nucleare da fusione, che è il nostro obiettivo, sarà disponibile secondo la comunità scientifica nei prossimi 30-40 anni”.