“Non è possibile, conosco Genova ma questo proprio non me lo potevo nemmeno immaginare”.
Lo sguardo pieno di meraviglia e la bocca aperta, frasi di stupore e accidenti rivolti a sé stessi per aver aspettato tanto sono gli ingredienti ‘tipici’ di chi arriva per la prima volta nei suggestivi spazi del Giardino Segreto di Palazzo Lomellino.
Un giardino segreto che oggi ha assunto questa denominazione perché nascosto alla vista dal Ninfeo del cortile interno che, in qualche modo ‘depista’ il visitatore.
Ma per quanti si lasciano tentare a compiere la visita guidata, la meraviglia è tanta quando, passata proprio l’architettura del ninfeo, salendo per una piccola scaletta, si trovano a ‘emergere’ nello spazio verde.
Situato all’altezza del Secondo Piano Nobile, il giardino segreto di Palazzo Lomellino è composto da diversi alberi e fiori che movimentano gli spazi. E proprio ai fiori è affidato il ruolo di protagonisti: dall’agapanto, al glicine fino all’iris, ogni fioritura scandisce una stagione dialoga in continuo con l’architettura proprio tramite il colore.
A decorare lo spazio, che oggi vediamo dopo la risistemazione voluta dalla famiglia Pallavicino e affidata a Domenico Parodi all’inizio del Settecento, ci sono diverse statue: Ercole bambino che lotta col serpente, Bacco circondato dai satiri e Adone che, nella grotta, caccia il cinghiale si trovano nel primo livello del giardino e si uniscono alle decorazioni del tardo Cinquecento che ancora si possono osservare.
Il giardino, così come il palazzo, è visitabile ogni primo sabato del mese e con aperture straordinarie legate alle esposizioni temporanee che fanno dell’architettura progettata da Giovanni Battista Castello una bomboniera nel panorama espositivo genovese.