Eventi - 31 agosto 2023, 11:45

Festival del Mediterraneo ai nastri di partenza: il 1° settembre al via con 'Elogio alla caduta'

Danza, filosofia, musica e teatro si uniscono in un unico linguaggio nella produzione Deos Danse Ensemble ed Echo Art

Festival del Mediterraneo ai nastri di partenza: il 1° settembre al via con 'Elogio alla caduta'

Un viaggio che inizia e finisce nel corpo, partendo dal disequilibrio; un canto che si trasforma in danza per rinascere dal dolore più oscuro; un giro del mondo che unisce voci e strumenti di Paesi lontani; i suoni dell’acqua, dai bassi agli acuti, che si sprigionano dalle mani delle musiciste. È questo il ricco bouquet di emozioni proposto dalle giornate iniziali del Festival del Mediterraneo di Genova, giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione: un fine settimana per celebrare la musica e la sua capacità di unire gli animi, come sottolinea il titolo della manifestazione, Make Music not War, organizzata dall’associazione Echo Art con il sostegno di Regione Liguria, Comune di Genova e Compagnia di San Paolo.  

Venerdì 1° settembre

ELOGIO DELLA CADUTA

Ore 21, chiostro del Museo Diocesano, Genova

Con: Deos Danse Ensemble, Nicola Bucci, Davide Ferrari, Friedrich Glorian, Miriam Gotti

“Elogio della caduta”, lo spettacolo inaugurale del Festival del Mediterraneo, unisce danza, filosofia, musica e teatro in un unico linguaggio nella nuova produzione Deos Danse Ensemble ed Echo Art. Gli spettatori si troveranno davanti a una scrittura scenica che intende raccontare la preziosità del cadere e il piacere dell’arrendersi. Le coreografie di Giovanni Di Cicco per l’ensemble Deos si fondono con il racconto del filosofo e docente Nicola Bucci, con la voce e il canto di Miriam Gotti e con le musiche di gong e campane a cura di Friederich Glorian. 

Sotto la direzione musicale di Davide Ferrari, anche presidente dell’associazione Echo Art e direttore artistico del Festival, si declina in gesti e movimenti uno dei principi fondamentali delle arti marziali, in base al quale la caduta viene intesa come una trasformazione: non una ineluttabile rovina, ma una possibilità virtuosa e un’occasione di crescita. 

Sabato 2 settembre

DOROTHÉE MUNYANEZA

Ore 21, area archeologica Giardini Luzzati, Genova

Per la prima volta il Rwanda è presente al Festival del Mediterraneo di Genova con il lavoro di Dorothée Munyaneza. Cantante, attrice, danzatrice e coreografa, Munyaneza ha lasciato Kigali nel 1994, quando aveva dodici anni, per trasferirsi a Londra, dove ha studiato musica alla Jonas Foundation e scienze sociali alla Canterbury Christ Science University. Nei forti chiaroscuri dell’area archeologica dei Giardini Luzzati, l’artista porta un’opera travolgente, frutto di una lunga ricerca documentaria: una raccolta delle parole delle donne vittime di stupro in zone di conflitto. Il lavoro parte dal reale per catturare la memoria e il corpo, per dare voce alle persone di cui non si parla mai, per ascoltare e mostrare le cicatrici della storia. La danza nonostante il dolore: il corpo è un campo, attraversato dalla distruzione e dalla forza della rinascita femminili.

Domenica 3 settembre

LA FORMULA + AFROLATIN CONNECTION

Ore 16, Forte Begato, Genova

La Formula è un progetto sperimentale di musica afro-latina nato nel 2022 nell’ambito del laboratorio Ri-Percussioni sociali. Ha una particolarità: quella di adattare l’esecuzione al contesto in cui il gruppo si trova. A Forte Begato, sulle alture di Genova, i musicisti si plasmeranno su un contesto ricco di storia, fondendosi con i suoni di Afrolatin Connection. Il risultato, di sicuro interesse, sarà la fusione di timbri e ritmiche: quelle contemporanee di basso, batteria, chitarra elettrica e pianoforte con quelle tradizionali, come marimba, cajon criollo, batá afrocubano, bongo e congas, nonché con le voci e i fiati. Un’integrazione unica di elementi musicali e personali che trova nella contaminazione culturale la propria lettura del mondo e del suono. 

AKUTUK con LOÏS ZONGO E OSPITI

Ore 21, piscina GoaBeach, Genova

L’Akutuk è un’antica pratica delle donne del Camerun. Immerse nell’acqua fino ai fianchi, esse percuotono l’acqua del fiume, ricavandone suoni a tre diverse altezze che mescolano sapientemente per accompagnare il loro canto. Da anni Loïs Zongo, musicista originaria del Camerun, oggi attiva a Parigi, porta in Europa quest’arte che si tramanda di generazione in generazione; la insegna nei seminari e la esegue in spettacoli contraddistinti da una grande e gioiosa energia. Al Festival del Mediterraneo, Zongo sarà accompagnata dalla voce e dalle danze di Ashai Lombardo Arup e dalle percussioni acquatiche di Lara Gardin, Benedetta Reuter e Veronica Sodini. Un complesso e strutturato ensemble di ritmi diversi che trova in ogni corpo una personale connessione con il suono e con la natura. 

Redazione

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