Continua la battaglia sulla realizzazione di un nuovo impianto sportivo con campi da padel ad Albaro.
La nuova struttura dovrebbe sorgere in quella che oggi è un’area verde, nell’area di Valletta Puggia. Oggi un nuovo pezzo del puzzle: gli uffici tecnici del comune di Genova hanno dato un parere favorevole al progetto promosso dall’ex attaccante della Sampdoria Antonio Cassano. Lo scorso febbraio era stata presentata una variante al piano urbanistico nell’area compresa tra via Pisa e via Livorno. Recentemente sia l’ufficio geologico che quello sulla tutela del paesaggio hanno approvato il progetto.
“Il progetto non è stato giudicato come una variante al piano urbanistico ma è stato giudicato come un semplice intervento edilizio quindi con molti meno vincoli”, ci dice Carlo Polese del comitato di cittadini del rio Parroco costituitosi proprio per portare avanti questa battaglia.
Ma la preoccupazione più grande per i residenti della zona è che proprio in quell’area c’è un corso d’acqua, il rio Parroco. Nei mesi scorsi quel torrente è stato declassato a canale di drenaggio urbano.
“Facendo così è stata cancellata tutta l’area di rispetto su cui non si poteva edificare - ci spiegano dal comitato - Negli anni sono avvenute diverse esondazioni del rio, le ultime nel 2011 e nel 2014.
Ma ammettiamo pure che il rischio di esondazione non ci sia più (anche se non si capisce come sia stato eliminato visto che non ci sono state opere di mitigazione), quell’area è sottoposta a un piano urbanistico che la qualifica come area verde facente parte del sistema parchi e giardini delle ville di Albaro e quindi non è possibile costruire”.
Nonostante il parere favorevole da parte degli uffici tecnici i membri del comitato non si arrendono: prima di tutto chiederanno al comune tutti i documenti che accertano la possibilità di edificare nel sito, poi richiederanno una copia del progetto presentato e approvato e infine valuteranno, ove possibile, un ricorso al Tar nel tentativo estremo di fermare l’iter.
“Fino ad oggi, nonostante le richieste reiterate, non ci hanno consegnato né il progetto né i documenti che hanno dato il via a questo iter”, concludono dal comitato.