Ieri cittadine e cittadini ecuadoriani sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente.
Per la prima volta si è sperimentato in larga scala anche il voto telematico all’estero. Anche a Genova il Consolato si è attivato per dare la possibilità di voto a chi, tra la comunità, abita in Italia.
In Liguria sono circa 13 mila i potenziali votanti e Genova è stata una delle prime realtà all’estero che hanno aperto al voto telematico in maniera sperimentale già lo scorso 5 febbraio quando gli ecuadoriani sono stati chiamati alle urne in occasione delle elezioni politiche.
Qualcosa però è andato storto: la maggioranza delle persone che hanno provato a votare non ci è riuscita. Impossibile esprimere la propria preferenza.
“Numerosi uffici consolari hanno segnalato la difficoltà di votare telematica - ammette ieri pomeriggio in una nota la Cancillería Ecuador - Chiediamo al CNE (Centro Nacional Electoral ndr), unica istituzione competente, di adottare urgentemente le misure tecniche necessarie per correggere questa situazione.
La Cancelleria dell'Ecuador, attraverso i suoi consolati, ha adempiuto e adempie alla sua responsabilità legale e civica di diffondere e promuovere questo processo, che è di esclusiva responsabilità del CNE”.
Secondo le prime ricostruzioni potrebbe trattarsi di un vero e proprio attacco informatico lanciato da più parti del mondo (India, Bangladesh, Pakistan, Russia, Ucraina, Indonesia e Cina).
“Il sistema non funziona - dicevano ieri alcuni cittadini in coda davanti al Consolato di Genova - Abbiamo provato a chiamare il Centro Nacional Electoral per chiedere aiuto ma l’unica cosa che sanno dirci è di andare sul sito del CNE che però rimanda a un manuale di 50 pagine che non fornisce l’assistenza necessaria”.
Insomma ulteriori tensioni in un momento difficile per l’Ecuador che affronta queste elezioni dopo una turbolenta campagna elettorale che ha visto l'assassinio dell'aspirante presidente dell'Ecuador, Fernando Villavicencio.
IL RISULTATO DELLE ELEZIONI
Sarà ballottaggio nei prossimi mesi tra Luisa González del movimento Revolución Ciudadana, vicina all'ex presidente di sinistra Rafael Correa (ha raccolto il 33,31% delle preferenze) e Daniel Noboa, giovane imprenditore di Accìon Democratica Nacional, figlio di un noto imprenditore, il magnate delle banane Álvaro Noboa (ha raccolto il 23,66 % delle preferenze).