Nel febbraio del 2021, in Consiglio Comunale a Genova, passò con i voti della sola maggioranza di centrodestra una pratica urbanistica che prevedeva la costruzione di un nuovo supermercato con annesso parcheggio interrato nel cortile di Casa Pretto, ovvero l’Opera Don Bosco di via Angelo Carrara a Quarto. Non se ne seppe più nulla, a parte le polemiche di quel giorno, ma poi la pratica, come spesso avviene, è andata avanti a fari spenti e ora siamo al dunque: i lavori per la costruzione del nuovo edificio che ospiterà il supermercato con i parcheggi sotto inizieranno a breve e la prima conseguenza è che saranno cancellati i campi da calcio dove la società The Shire, che è legata all’Oratorio Don Bosco, gestisce non solo la propria attività sportiva, ma anche tutta l’azione educativa, nel segno appunto dei salesiani.
Le famiglie sono state avvisate con un messaggio nei giorni scorsi, anche se in realtà lo spettro di un imminente e inevitabile abbandono di queste strutture circolava già da tempo. “È con grande dispiacere - si legge - che a partire dal prossimo 15 settembre dovremo iniziare a liberare i nostri cortili per consentire i lavori per la costruzione del nuovo complesso commerciale. Non abbiamo trovato altre strade per consentire alla nostra Casa Salesiana e al nostro Oratorio di sopravvivere, pertanto, con la certezza che ritorneremo più forti di prima e con strutture più moderne ed efficienti a servizio dei nostri ragazzi, dobbiamo momentaneamente interrompere le nostre attività calcistiche”.
Ma com’è andata questa storia? “I salesiani sono mancanti dal 2015 come comunità religiosa - ricorda Giuseppe Rosafio, presidente di The Shire e responsabile dell’Oratorio - Noi laici ci siamo presi l’impegno di portare avanti la missione educativa, per quanto in mezzo a molte difficoltà”. Un po’ come accade per altre strutture religiose, i problemi sono di ordine economico, oltre che legati alla crisi delle vocazioni: “I salesiani non hanno avuto altra scelta che cercare liquidità altrove”, prosegue Rosafio, che aggiunge “non è il massimo avere il supermercato, ma non possiamo buttare la croce addosso ai religiosi”.
Il terreno dove sorgono gli attuali parcheggi e i campi sportivi è stato concesso al Gruppo Sogegross, che vi realizzerà una Basko da mille e cinquecento metri quadrati, con una rimessa interrata per le auto. “L’impegno - ricorda Federico Bogliolo, presidente del Municipio Levante - è quello di ricostruire le strutture sportive sul tetto del supermercato, e poi di assicurare al quartiere altri oneri di urbanizzazione, come il rifacimento di tutti i marciapiedi e la ristrutturazione dei giardini di via Prasca”.
I lavori, però, dureranno almeno due anni e in questo periodo “The Shire Calcio si fermerà: per i ragazzi abbiamo pensato di appoggiarci alla Asd Vecchio Castagna per le leve calcistiche dal 2016 al 2011, scelta fatta visti i valori vicini ai nostri. Ma questo è un arrivederci”.
Se per il calcio è stata trovata una soluzione tampone, “siamo ancora alla ricerca per tutte le altre attività sportive. Non potremo più garantire i parcheggi, a parte pochissimi per la Messa domenicale: questo purtroppo non cambierà neanche in futuro”. Si parla di quasi trecento famiglie coinvolte. Fortissima la delusione da parte di molte. “Don Bosco è diventato Don Basko”, si legge tra i commenti sui social. È l’amarissima conclusione e anche la fotografia di questi tempi moderni.