Al termine della commemorazione alla Radura della Memoria il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti invoca un giudizio inappellabile, vero e, se necessario, severo.
"Sono vittime senza colpe, se non con l'unica di essere passate su di un ponte non evidentemente custodito e manutenuto con la cura che si dovrebbe ma questo spetterà ai magistrati appurarlo. A noi il compito di dare a queste persone verità e giustizia, come parte politica il compito di costruire quelle infrastrutture che mancano e maniere quelle lasciateci in eredità troppo spesso lasciate andare. Questo credo sia il vero significato di quel giorno insieme all'orgoglio di quel modello che ci fa stare sotto il Ponte San Giorgio e che ha portato con sé anche riscatto.
Il management è cambiato, anche l'azionariato con Cdp e Fondi d'investimento che allora il non c'erano come invece c'era Atlantia. Poi trovare le responsabilità dei passati gestori tocca ai magistrati, la necessità che si faccia in fretta e bene senza bloccare un'intera regione per quei lavori che nei decenni scorsi non sono stati fatti è responsabilità del nuovo management, del Governo e anche di noi istituzioni locali.
Non abbiamo sentito frasi edificanti e comprendo l'amarezza e il dolore dei familiari delle vittime, quelle parole hanno fatto rabbrividire non solo loro. Dopodiché credo sia improprio da parte delle istituzioni politiche esprimere un giudizio, saranno le corti giudicanti sulla base del lavoro fatto dalle procure a dare un giudizio che mi auguro giusto, inappellabile e vero".