Negli ultimi anni, il termine "NEET" è entrato a far parte del linguaggio comune in riferimento alla Generazione Z, soprattutto nei contesti del lavoro e dell'istruzione. Questa sigla, derivante dall'inglese, significa letteralmente “Not in Education, Employment or Training”. Si tratta di gruppi di individui, generalmente tra i 16 e i 30 anni, che si trovano in una situazione in cui non hanno un'occupazione, non frequentano istituti scolastici e non partecipano a programmi di formazione. Purtroppo, questa problematica è in aumento nella società italiana, rappresentando attualmente uno dei tassi più elevati in Europa.
Le cause di questa situazione possono essere attribuite a molteplici fattori, tra cui le sfide del mercato del lavoro e il sistema di istruzione e formazione del nostro paese. Prima di tutto, è fondamentale citare gli impatti delle crisi economiche che l'Italia ha affrontato recentemente. Queste difficoltà economiche hanno reso l'ambiente lavorativo estremamente competitivo, mettendo alcuni giovani nella difficile posizione di affrontare queste pressioni.
Un altro aspetto rilevante riguarda l'educazione e la formazione. Dopo il compimento dei sedici anni, i giovani non sono più obbligati a frequentare la scuola, e molti di loro decidono di abbandonarla. Questo accade poiché alcuni studenti non vengono sufficientemente motivati e perdono interesse per l'istruzione, mentre altri possono sentirsi fuori posto nell'ambiente scolastico, ritenendo di non essere in grado di affrontare un percorso educativo.
È doveroso menzionare, inoltre, i problemi di salute mentale che sono aumentati a causa della pandemia da Covid-19. Molti giovani in Italia si ritrovano ad affrontare sfide legate all'ansia, alla depressione e all'isolamento sociale. Questi fattori ostacolano la loro capacità di cogliere le opportunità, poiché non sono motivati a studiare o cercare un impiego.
Per affrontare questa problematica, si possono intraprendere diverse azioni.
Innanzitutto, sarebbe opportuno offrire corsi online e programmi di formazione accessibili a tutti, in modo che i giovani possano trovare impiego più facilmente. Questi corsi dovrebbero essere allineati alle esigenze del mercato del lavoro, ma anche stimolanti e inclini alle passioni dei ragazzi.
Inoltre, si dovrebbero promuovere attivamente attività come tirocini e stage retribuiti, che offrano l'opportunità di acquisire esperienza pratica nel campo professionale.
È altrettanto importante tutelare la salute mentale dei giovani, attraverso programmi di supporto psicologico e sociale che possano aiutare coloro che si trovano in difficoltà, cercando così di risolvere i loro problemi.
Tuttavia, una soluzione già esistente è rappresentata da "Giovani2030", un portale online appositamente creato per aiutare i NEET. Questa piattaforma mette a disposizione numerosi strumenti utili per chi sta cercando un impiego, consentendo loro di migliorare la propria situazione. All'interno del sito è possibile creare un curriculum e accedere a vari bandi per esperienze formative.
Spesso si dice che i giovani siano il futuro della nostra società. Pertanto, è fondamentale trovare al più presto delle soluzioni efficaci per ridurre il numero di NEET, affinché tutti i
membri della Generazione Z possano inserirsi adeguatamente all’interno della nostra società, trovando un impiego che li soddisfi e che assicuri loro un degno futuro.