Attualità - 13 agosto 2023, 16:00

Artisti di strada, la musica di Dario e il suo basso: “La maggior parte dei residenti ci vuole” (Video)

“Genova per me è un’isola felice, a meno che non entri in vigore questo regolamento nuovo perché vige la regola dello scambiarsi di posto ogni ora”

Artisti di strada, la musica di Dario e il suo basso: “La maggior parte dei residenti ci vuole” (Video)

Continua il nostro viaggio alla scoperta degli artisti di strada a Genova. Nelle scorse settimane abbiamo conosciuto la cantante lirica Tatiana Zakharovala violoncellista Vera, l’artista di strada ma anche commerciante Hermes Rendina, il duo di ventriloqui, Naimana e Daniele, approdati in Rai, Luca Bertoncini, artista o meglio poeta di strada e l'attore e mimo Fabio Bonelli.

Oggi conosciamo il bassista Dario Ianni.

Come hai iniziato a esibirti in strada?

È una cosa che faccio da più di 10 anni. Ho iniziato in Inghilterra dove è molto comune suonare per strada, soprattutto a Londra. Nella metropolitana londinese ci sono degli spazi appositi per suonare. Ovviamente ci vuole la licenza, ci sono gli orari e regole però è davvero un business ed è tradizione”.

Quanti anni avevi quando hai iniziato?

“Io la primissima volta ho suonato per strada a Piccadilly Circus. C’è anche un video su YouTube. Credo avessi 20 anni o 21 anni”.

Quindi ha iniziato a Londra ma ha deciso di riportare la tua arte a Genova? 

“Sì esatto, è un’arte che viene con me ovunque io vada. Il posto dove sono stato di più è Londra, sono tornato tre volte, ho dei buoni contatti lì e il viaggio costa poco. Poi ho suonato per strada anche a Parigi dove ho in programma di tornarci proprio questo mese e ho suonato anche a Roma”.

Visto che hai esperienze internazionali ti chiedo cosa ne pensi dell’ordinanza che sta facendo tanto discutere qui a Genova? 

“Ogni città è diversa quindi giustamente ogni città ha bisogno del suo regolamento. Ad esempio a Londra c’è un traffico di gente diverso, un numero di abitanti molto diverso quindi necessita di un’organizzazione differente, anche un giro di soldi differente mi permetto di dire. Là si guadagno molto di più suonando per strada perché la gente ha più soldi in tasca e perché è una cosa tradizionale per loro. 

Genova per me è un’isola felice, a meno che non entri in vigore questo regolamento nuovo perché vige la regola dello scambiarsi di posto ogni ora. Si è rivelata un’ottima soluzione sia per i musicisti che alla peggio dopo un’ora trovano posto per suonare sia per i residenti o i negozianti perché almeno si sento un’ora di ogni artista”.

Come reagiscono i residenti alle tue esibizioni per strada? 

C’è una piccola parte di popolazione che non ci vuole ma posso dire abbastanza con sicurezza che la maggior parte della popolazione ci vuole. Spesso chiedo ai negozianti se sono stufi di me quando me ne vado a fine turno. Il più delle volte la risposta è ‘no’.

Da un po’ di tempo qualcuno vuole mettere i bastoni tra le ruote agli artisti. Tutto questo si traduce in molte regole impossibili da seguire oppure in un sacco di pretesti per multarci. Qualche residente, specie qualche residente che vive nelle vie più lussuose diciamo, preferirebbe non vederci più.

Circa tre settimane fa ho avuto una discussione abbastanza accesa con un signore. Ho dovuto usare il cellulare come arma (passatemi il termine), ho ripreso tutto per essere sicuro che tutti quanti si comportassero bene. Era un signore di via San Lorenzo che si è preso la briga di scendere per strada per fermare un ragazzo sudamericano che suonava la tromba e cantava. Questo ragazzo alternava un pezzo di tromba a un pezzo cantato ma il signore nel suo appartamento di via San Lorenzo voleva tenere le finestre aperte. Probabilmente non ha il condizionatore quindi doveva proprio tenerle aperte e quindi è stato costretto a scendere e a provare a fermare questo trombettista. Per fortuna in quel momento c’eravamo io e un altro musicista di strada che abbiamo fatto da difensori al trombettista e siamo riusciti anche a ‘scacciare’ il disturbatore che, questa volta, era il signore benestante di via San Lorenzo.

Ho ancora questo video ma non lo pubblico perché non pubblico i video dove appare qualcun altro, dovrei almeno chiedergli il permesso ma ho trovato il mio video fatto e pubblicato dal signore. L’ho trovato sulla pagina del Secolo XIX perché il signore riprendendo questo ‘scempio’ che era l’esibizione del trombettista ha ripreso anche me. Io non mi sono permesso di fare questa cosa, loro probabilmente si sentono meglio a fare una cosa del genere e quindi la mia immagine è stata pubblicata ed è su un giornale online.

Insomma credo che una fascia molto piccola di residenti e anche chi amministra la città voglia plasmare la città a loro piacimento. Il problema è che la città non è soltanto loro. La città è di tutti quelli che la abitano, non solo di chi può permettersi un appartamento in San Lorenzo o di chi ha delle posizioni di potere. 

Quindi, per quanto mi riguarda, questo nuovo regolamento che vogliono introdurre è assolutamente una cosa sbagliata”.

Marco Garibaldi

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