“Avendo ottenuto uno sconto sulle prestazioni del 50 per cento del costo superata una certa soglia, la Liguria pensa di ridurre le risorse da destinare alla mobilità passiva senza mettere in campo nessuna azione, ma solo attraverso un’operazione ragionieristica. La Toscana applicherà uno sconto, superata una soglia concordata, proprio come si fa con i clienti 'gold', della metà del costo delle prestazioni ma la Liguria non migliorerà la qualità della vita dei propri cittadini che continueranno ad essere costretti ad un vero e proprio ‘turismo sanitario’ per avere quello che altri hanno nel loro territorio. Una scelta che servirà solo a confermare lo status quo. Quello che invece continua a mancare è un Piano basato sull’assunzione di personale, investimenti in attrezzature all’avanguardia e modifica dell’organizzazione del lavoro, questa sì una misura in grado di segnare un cambio di passo, che permetterebbe ai cittadini liguri di curarsi senza dover intraprendere viaggi della speranza anche solo per una visita oculistica. I dati della mobilità passiva in Liguria sono fortemente preoccupanti, costano alla Regione 52 milioni di euro, mentre la Toscana ha una mobilità attiva, dimostrazione che una buona amministrazione sa e può risolvere il problema. Una nuova annunciazione può distogliere l’attenzione dalla realtà, ma noi ricordiamo bene che il progetto “Restart” avrebbe dovuto risolvere i problemi delle liste d’attesa ma così non è stato. Attendiamo il mega evento di presentazione dell’accordo ma nel frattempo in Asl 5 non si può prenotare nessun tipo di visita nei tempi della richiesta: per una visita urologica breve, anziché 10 giorni bisogna aspettarne una settantina, per una visita gastroenterologica 151 giorni, anziché i 10 previsti, e per una colonscopia breve 241 giorni, mentre per una differita (max 60 giorni) di giorni ce ne vogliono 340; e quei cittadini che non possono andare da un privato dove andranno? In Toscana, e se saranno tanti la Liguria avrà anche un tornaconto. Se non potranno muoversi invece rinunceranno a curarsi. Stupisce, di fronte a questi numeri, l'affermazione di Gratarola che dice che dalla Toscana ci saranno pazienti che verranno in Liguria a curarsi, uno scenario difficile da immaginare visto che in Liguria non riescono a curarsi neanche i liguri”, commenta, numeri alla mano, il segretario del Partito Democratico ligure Davide Natale.
“Sarebbe il momento che la Giunta Toti invece di puntare su foto di fronte a paesaggi mozzafiato, si attivasse per quello che veramente serve alla Liguria: un’amministrazione capace e determinata a risolvere i veri problemi dei liguri. ‘Senza sanità non c’è democrazia’, ha affermato la dottoressa Viola, e noi del Partito Democratico condividiamo in pieno. Per questo stiamo costruendo l’alternativa a Toti e a questo centrodestra, perché la cura deve tornare a essere un diritto per tutti e non solo per chi può permetterselo”, conclude Natale.