Attualità - 01 agosto 2023, 15:55

Pra’ non si salva dai cassoni della nuova diga foranea (nonostante le promesse)

La conferma in Consiglio Comunale a seguito dell’interrogazione di Rita Bruzzone del Partito Democratico. Al Sesto Modulo saranno realizzati quelli di piccole dimensioni, come aveva annunciato Signorini (al contrario di Rixi, Toti e Bucci)

Pra’ non si salva dai cassoni della nuova diga foranea (nonostante le promesse)

I lavori attualmente in atto sul Sesto Modulo del Porto container di Pra’ sono preparatori alla costruzione dei cassoni piccoli della nuova diga foranea di Genova. Lo riferisce in Consiglio Comunale l’assessora Francesca Corso, rispondendo, per conto del collega Francesco Maresca, all’interrogazione a risposta immediata da parte della consigliera del Partito Democratico, Rita Bruzzone.

Di fatto, quindi, viene confermato quanto annunciato qualche settimana fa dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, ovvero che il Sesto Modulo sarebbe servito per fabbricare i cassoni di minori dimensioni e per le attività logistiche e di supporto al cantiere della nuova diga; allo stesso tempo, di fatto, viene smentito quanto detto dal viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, oltre che dal sindaco Marco Bucci e dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, cioè che tutti i cassoni saranno fatti a Vado Ligure.

Saranno fatti a Vado Ligure quelli di dimensione maggiore, mentre il Ponente genovese non si salva dalla costruzione degli altri manufatti, diversamente da quanto annunciato. “I cassoni necessari per la nuova diga di Genova saranno realizzati a Vado Ligure. Le opere di accompagnamento rappresentano uno sforzo importante sottoscritto per sostenere lo sviluppo del territorio con le necessarie opere messe in campo dal sindaco di Vado Ligure. Avanti così, la nuova diga verrà realizzata e così sarà anche per tutti i collegamenti stradali e ferroviari necessari. Le cose si costruiscono un pezzo per volta”: così aveva dichiarato Rixi.

Oggi invece, nella risposta all’interrogazione di Rita Bruzzone, emerge che al Sesto Modulo ci saranno: “Esecuzione dei cassoni piccoli; realizzazione a terra dei manufatti accessori alle opere di progetto, ad esempio massi guardiani; scarico, allestimento e assemblaggio a terra delle tubazioni necessarie per l’esecuzione delle opere impiantistiche a mare interferenti con la diga, carico su mezzo marittimo per successiva posa; estensione area di cantiere ed esecuzione delle recinzioni, potenziamento delle baracche del cantiere; depositi attrezzature e materiali per esecuzione lavori marittimi della diga di Genova; prosieguo dell’allestimento dei mezzi marittimi per attività di vibroflottazione delle colonne in ghiaia nel sedime della diga in progetto”.

“Vedremo come la prenderà il Ponente”, è il commento di Rita Bruzzone, che sa già, come molti del resto, che il Ponente non la prenderà bene: quel Ponente che, lo scorso marzo, era sceso in strada in gran numero (cinquemila persone) per dire no all’ennesima servitù sul proprio territorio. 

Oltre all’elenco delle attività in previsione sul Sesto Modulo, tra cui appunto l’esecuzione dei cassoni piccoli, ci sono anche le attività già eseguite: “Installazione area di cantiere a terra e mare, con recinzioni, baracche e attrezzature”. E le attività attualmente in corso: “Allestimento mezzi marittimi per esecuzione di attività dei campi prova; deposito attrezzature e materiali per l’esecuzione dei lavori nei campi prova; manutenzione delle aree consegnate”.

La notizia dei cassoni piccoli a Pra’ tornerà certamente ad agitare il Ponente, nel momento in cui la guardia di era abbassata dopo le dichiarazioni rassicuranti di Rixi. Già la scorsa settimana il campanello di allarme lo aveva suonato il consigliere della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone: troppe attività fuori dal consueto e dall’ordinario sul Sesto Modulo. La brutta sorpresa, insomma, era dietro l’angolo, anche se in quell’occasione la risposta dell’assessore Maresca era stata più generica: “Autorità Portuale ha comunicato che sta cantierizzando una parte dell’area per piccole opere strumentali all’attività portuale: deposito attrezzature per lavori marittimi, potenziamento area, esecuzione recinzioni, scarico e assemblaggio materiali; operazioni portuali così come previsto dal Piano Regolatore Portuale. Realizzazione a terra di manufatti per opere di progetto”. 

Ecco oggi che quelle ‘opere di progetto’ hanno un nome: i cassoni della nuova diga. Si torna al punto di partenza: non ci dovevano essere, e invece ci sono. Che bella e colossale presa in giro, per tutto il Ponente della città.

Alberto Bruzzone

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