La decisione della maggioranza di centrodestra in consiglio regionale di approvare un emendamento che permette di costruire in deroga sugli argini del Bisagno ha acceso la polemica politica.
L’emendamento è stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri in consiglio regionale durante la discussione sul bilancio.
“Sono ammissibili infrastrutture lineari strategiche di trasporto pubblico, situate in grandi centri urbani e finalizzate al miglioramento della mobilità urbana con contestuale riduzione del trasporto privato e delle emissioni, non altrimenti localizzabili, anche qualora ricadenti nelle fasce di tutela dei corsi d'acqua o interessanti aree del demanio idrico, previo accertamento che le aree interessate non risultino necessarie al ripristino del corretto deflusso del corso d'acqua, nel rispetto della pianificazione di bacino e delle condizioni di sicurezza idraulica per la piena di riferimento con adeguati franchi idraulici”, si legge nell’Articolo XXX, presentato in aula come misura urgente in materia di infrastrutture pubbliche.
Oggi l’opposizione si presenta compatta e unita contro questa decisione. Una legge considerata “ad operam” che permetterà di costruire vicino al Bisagno e realizzare così il progetto Skymetro.
“Per la realizzazione di un’opera retrograda e fortemente impattante sul territorio, Toti abiura se stesso, e dopo che a dicembre del 2015 (dopo l’alluvione del 2014), insieme alla sua Giunta aveva affermato: ‘Mai più costruzioni in deroga alla distanza minima di 10 metri da fiumi e torrenti’, modificando il regolamento regionale del 2011 che prevedeva la possibilità di costruire a tre metri dai fiumi, oggi dice che era tutto uno scherzo, e che la distanza dei dieci metri non vale per il Bisagno e per lo Skymetro: lì si potrà costruire sopra gli argini e avere tutte le deroghe necessarie - dicono i gruppi PD, Movimento 5 Stelle, Lista Sansa e Linea Condivisa - Una scelta completamente inaccettabile e insensata, che dimostra chiaramente quali siano gli interessi di questa Giunta e sicuramente non sono quelli dei cittadini, e del territorio. La giustificazione che le infrastrutture strategiche sono ammissibili anche se ricadenti nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua, è inaccettabile. Forse Toti ha dimenticato le vittime e le immagini di Genova sott’acqua proprio a causa dell’esondazione del Bisagno. Il rischio zero a Genova non ci sarà mai, neanche dopo la costruzione dello scolmatore del Bisagno. Aggiungere cemento, in una zona già fortemente cementificata, è una scelta pericolosa che mette a rischio la sicurezza delle persone e che va contro ogni scelta di sostenibilità ambientale. Ma Toti forse vive su un altro pianeta”.
Sempre dall’opposizione a Roma la deputata Valentina Ghio presenterà un’interrogazione alla Camera:
“In un momento storico in cui le norme per la tutela del territorio sono essenziali - lo vediamo da quello che sta succedendo in questi giorni in diverse parti del nostro Paese, attraversato da fenomeni estremi dovuti al cambiamento climatico - trovo particolarmente preoccupante il blitz fatto dalla Giunta Toti di azzerare il limite dei 10 metri di distanza per costruire sugli argini del Bisagno per realizzare lo Skymetro. Stiamo parlando del torrente tristemente noto alle cronache per la devastazione e le vittime che le sue esondazioni, quando fenomeni meteorologici estremi hanno colpito il capoluogo ligure, hanno causato. Per questo ritengo questa misura pericolosa, una misura che non va nell'interesse di Genova e della tutela dei genovesi.
È impensabile l’idea di autorizzare a costruire sugli argini di un fiume, si crea un precedente che potrebbe essere richiesto anche da altre Regioni e Comuni per autorizzare costruzioni in deroga vicino ai corsi d’acqua. Presenterò un’interrogazione alla Camera, al Ministro dell’Ambiente, per chiedere di verificare la correttezza delle misure approvate dalla maggioranza in Regione Liguria rispetto alle norme di tutela ambientale in vigore e anche rispetto ai cambiamenti climatici in corso. Genova è stata ferita troppe volte da alluvioni e inondazioni, va tutelata. Nessuno è contro la realizzazione di opere che creano sviluppo e offrono servizi ai cittadini, tutt'altro. Ma per realizzarle non si può e non si deve rinunciare alla sicurezza”.
La maggioranza però rassicura: nessun pericolo di cementificazione o problemi di sicurezza per i cittadini:
“Lo Skymetro non mette a rischio la sicurezza di nessuno, tantomeno quella di chi abita vicino agli argini del torrente Bisagno. Le amministrazioni di sinistra hanno bloccato la questa regione per trent’anni, e continuano a rappresentare il fronte del no: questa parte politica è stata sconfitta dalle elezioni e dalla storia, quindi per bloccare le opere si rivolge ai tribunali, in cerca di un giudice che dia loro ragione - commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in risposta alle opposizioni - Capisco che vedere Comune di Genova, Regione Liguria e Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale lavorare insieme per modernizzare il territorio turbi la sensibilità delle opposizioni, ma è necessario che si rassegnino: questa è la volontà dei cittadini liguri – aggiunge Toti – Oltre a questo, si tratta di un progetto già approvato dal governo Draghi, e l’unico rischio è che, per colpa dell’ostinazione di chi è in grado di pronunciare solo dei “no” per mascherare la propria mediocrità, i cittadini della Val Bisagno debbano rinunciare a un mezzo di trasporto così utile”.
“Ancora una volta complimenti a Regione Liguria e al Presidente Giovanni Toti che hanno dimostrato, con l'emendamento salva SkyMetro, di guardare sempre all'interesse dei cittadini e di saper risolvere i problemi - aggiunge il deputato di Noi Moderati, Ilaria Cavo - “Genova e la Liguria si confermano un esempio, un modello di buongoverno. Ma anche a livello politico è significativo quanto sta accadendo. Da un lato c'è chi sa prendere decisioni per dare risposte rapide e concrete alle richieste dei cittadini. Dall'altro chi, non avendo altri argomenti, crea polemiche inutili e pretestuose. Sono stupita in particolare di fronte alla presa di posizione del collega deputato Luca Pastorino che interviene contro un'infrastruttura che per i cittadini del suo collegio di elezione è ritenuta fondamentale. Di fronte a un provvedimento che consente di superare problemi burocratici, come può parlare di disastro perfetto e di improvvisazione? E, riconoscendo la necessità di un collegamento veloce per la Valbisagno, schierarsi contro? Ovviamente senza dire cosa farebbe lui, qual è la proposta della sinistra. In questo almeno si dimostra coerente sapendo benissimo che qualunque cosa proponga la sinistra non sarebbe credibile, visto che per decenni ogni loro parola è andata dispersa”