Attualità - 22 luglio 2023, 15:48

Humana Vintage apre in via San Vincenzo, uno store etico per un futuro sostenibile (video)

Da settembre saranno installati i box per la raccolta di abiti usati grazie alla collaborazione tra Humana e AMIU. Prenderà il via così anche il riciclo tessile

Humana Vintage apre in via San Vincenzo, uno store etico per un futuro sostenibile (video)

La fila si è formata ancora prima che le porte del nuovo punto vendita Humana Vintage si aprissero, segnale che la curiosità attorno all’arrivo dello store della filiera etica è cresciuto con il passare dei giorni.

Così in tanti hanno voluto salutare il primo giorno di attività del negozio di via San Vincenzo, affollandosi tra le relle di abiti.

Non solo clienti già “consapevoli” dell’etica e del metodo Humana, ma anche tanti curiosi che si sono avvicinati e hanno potuto chiacchierare con i responsabili dello store.

Siamo molto contenti - racconta Luca Gilardi, responsabile del punto vendita - Quando siamo arrivati ci hanno spinto la porta. Genova era in attesa. Ci abbiamo messo tanto tempo, non è stato facile trovare il posto giusto, volevamo il posto migliore e questa via, per noi, meglio rappresenta il nostro stile e la nostra possibilità di avere un rapporto diretto con le persone”.

All’inaugurazione di questa mattina era presente anche Karin Bolin, presidente Humana People to People Italia: “Humana Vintage è un simbolo della circolarità e della sostenibilità. Oltre al progetto del riuso, dopo aver coperto i costi, i proventi vengono destinati a progetti soprattutto in Africa subsahariana e in Italia”.

Poi un anticipo di quello che accadrà a settembre: “Humana inizierà la raccolta di abiti usati. Visto che la raccolta di abiti usati adesso è obbligatoria in Italia, vorremmo portare la nostra esperienza per poter incrementare la raccolta e rendere tutto questo ancora più presente nella città e dare garanzia nella cura di tutto ciò che le persone portano ai nostri contenitori. Siamo contentissimi e abbiamo grandi speranze”.

Anche l’assessore all’ambiente e ai Rifiuti Matteo Campora ha voluto presenziare all’inaugurazione e a proposito della prossima installazione dei box per il conferimento degli abiti usati spiega: “Questo è l’aspetto più importante per noi perché possiamo offrire ai cittadini un servizio. Spesso a casa abbiamo indumenti di cui non sappiamo che fare e la presenza di questi box per la città ci permetterà di conferire l’abbigliamento facendo si che questo possa essere riutilizzato. E’ importante che tutti i materiali tessili non vengano dispersi nel territorio ma vengano riutilizzati seguendo una filiera ben precisa”.

Humana sarà dunque incaricata di raccogliere gli abiti usati che saranno poi successivamente selezionati. Quelli ritenuti idonei alla vendita, dopo essere stati igienizzati, saranno destinati ai negozi della catena; i capi non riutilizzabili entreranno a far parte della filiera per il recupero delle fibre tessili.

Un progetto che vede la compartecipazione di AMIU come spiega il presidente Giovanni Battista Raggi: “Questo è un bellissimo progetto che si porta avanti. Noi, nell’ambito delle nostre attività, abbiamo anche il recupero di tessili e scarpe. Humana ha vinto il bando che abbiamo fatto per potersene occupare e piazzare più di 400 cassonetti in tutto il genovesato. Questa sarà l’occasione per recuperare in modo corretto, socialmente ed ecologicamente utile”.

Poi l’appello: “Non mettete gli abiti nell’indifferenziata, è uno spreco indicibile fare una cosa del genere”.

Per Paola Bordilli, assessore al Commercio del Comune di Genova, l’inaugurazione di Humana Vintage in via San Vincenzo è un esempio virtuoso: “E’ una serranda che si alza e con qualità, con un legame con la sostenibilità. Come amministrazione stiamo lavorando molto su questi temi, per far si che diventino cultura. Questo match tra l’azienda e AMIU ci consentirà di far si che la clientela possa anche diventare più consapevole con l’acquisto che comporta dei benefici anche per l’ambiente”.

Benefici per il portafogli e per l’ambiente dunque, senza dimenticare l’impatto sociale che questo tipo di scelta genera, come spiega Alfio Fontana, Responsabile Sociale di Humana: “Qui dentro ci sono abiti usati che i cittadini ci donano e dei quali noi ci dobbiamo prendere cura, cosa significa? Continuare a dare valore a questi abiti, permettere che qualcun altro li possa ancora indossare, farli continuare a vivere perché hanno sottratto tante risorse al pianeta per essere realizzate. 

La nostra organizzazione, oltre a generare impatti ambientali, genera anche impatti sociali. Questi abiti, venduti, generano utili che finanziano i nostri progetti umanitari di cooperazione nei paesi più fragili e in Italia.

Le aree tematiche che sosteniamo sono l’istruzione, la salute, lo sviluppo comunitario e l’agricoltura sostenibile. Abbiamo due grandi sfide: contrastare la crisi climatica e ridurre le diseguaglianze sociali”.

Isabella Rizzitano

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