Il Castello della pietra di Vobbia nel Parco Naturale Regionale dell’Antola e la Miniera di Gambatesa nel Parco Naturale Regionale dell’Aveto sono due tra i più noti geositi presenti sul territorio del comune di Genova e della Liguria, che da oggi sono mappati e classificati in un apposito Catasto regionale.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Regione Liguria e il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita (DiSTAV) dell’Università degli Studi di Genova, consiste nel creare un database con una mappa che evidenzia le località caratterizzate da aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici e pedologici di particolare rilevanza scientifica.
Sono 97 in tutto i geositi riconosciuti sul territorio ligure, diffusi fra le quattro province: fra questi, solo alcuni si trovano all’interno di parchi regionali. La Carta dei Geositi e le relative schede descrittive sono consultabili sul geoportale della Regione Liguria (www.geoportal.regione.liguria.it). A ogni geosito è stato attribuito un diverso livello di interesse scientifico (locale, regionale, nazionale) e sono state riconosciute le caratteristiche geologiche prevalenti e tali da renderlo di interesse nel patrimonio geologico.
“Questi siti sono importanti, non solo perché ci insegnano l’evoluzione della nostra regione e del nostro pianeta, ma anche perché sono un riferimento dal punto di vista paesaggistico e turistico - racconta il vice presidente della Regione Liguria con delega ai Parchi e al Marketing territoriale Alessandro Piana -. Siti come le grotte dei Balzi Rossi a Ventimiglia, il fungo di Piana Crixia, il Castello della Pietra di Vobbia, richiamano un interesse dal punto di vista turistico e culturale fondamentale, che vogliamo mettere in un circuito completo con questo aggiornamento della carta nazionale”.
“Il DiSTAV - spiega la direttrice del dipartimento, Elisabetta Rampone - riunisce docenti e ricercatori di area Biologica e Geologica che svolgono ricerca e didattica nei campi delle scienze geologiche, biologiche e ambientali. A tutti è nota l’importanza della biodiversità per gli ecosistemi terrestri e per la società umana. La geodiversità, in particolare quella ligure, sebbene ben nota alla comunità scientifica internazionale, è ancora poco conosciuta al largo pubblico, ma altrettanto importante. La realizzazione del Catasto regionale dei geositi costituisce quindi un importante risultato della collaborazione tra Regione e Università di Genova sui temi della valorizzazione del patrimonio geologico, da sviluppare nei prossimi anni. Auspichiamo che queste iniziative possano agire da volano attrattivo per le nuove generazioni nei confronti della Geologia, considerata la forte richiesta attuale di questa professionalità.”
Francesco Faccini, Prof. di Geografia Fisica e Geomorfologia del DiSTAV, aggiunge: “La Liguria ha delle caratteristiche eccezionali dal punto di vista geologico e della biodiversità. La geodiversità cambiano spesso da vallata a vallata, e questo rende eccezionale il territorio.
Inoltre, le differenze morfologiche possono avere connotazione turistica: collegato con i Geositi, e in generale con il concetto di patrimonio geologico, si collega il geoturismo, mantenendo l’attenzione sulla conservazione del bene geologico, come ad esempio accade per il fungo di Piana Crixia, che è uno dei monumento geologici regionali”.
E proprio per sfruttare il potenziale turistico si sta pensando di creare un vero e proprio "Viaggio con il geologo", per andare alla scoperta dei geositi a bordo di una Citroen Dyane, simbolo degli anni '70, in compagnia di esperti.