Un cucciolo di cinghiale ha seguito una signora, come un cagnolino, fino a casa. Al che la donna ha chiamato la guardia zoofila Gian Lorenzo Termanini, sperando forse che questi le consigliasse di adottarlo, ma la risposta è stata scontata: "Lo riporti indietro". Lo racconta lo stesso Termanini su Facebook.
"Questa sera in un Comune ai confini della Provincia il cinghialetto che vedete ha cominciato a seguire una signora in aperta campagna e la stessa se lo è trovato in casa abitando in un bosco.
Ha telefonato chiedendo aiuto e sapere come comportarsi. L'ho purtroppo delusa dicendole di riportarlo immediatamente dove lo aveva incontrato non prima di averlo abbeverato. L'animale selvatico deve rimanere tale e la Legge ne vieta la detenzione. Oltretutto non era ferito e stava bene. Con la direttiva sulla peste suina non ci possono essere deroghe".
Il post è stato criticato, al punto che Termanini è stato costretto a una precisazione: "Ho notato purtroppo alcuni demenziali commenti anche offensivi (uno dei quali ho dovuto eliminare). Secondo voi un cittadino preleva dal bosco un cinghialetto, se lo porta a casa e bisogna dirgli bravo? E come lo gestirà poi quando diventerà grande? (sempre che sopravviva).
Ricordo anni fa un signore che aveva chiuso in un recinto quattro piccoli cinghiali, col tempo erano cresciuti e non riusciva più a mantenerli, alcuni erano diventati pericolosi e la vicenda non finì tanto bene".
"I selvatici - conclude - sono patrimonio indispensabile dello Stato e tali devono rimanere, si può essere anche accusati di furto venatorio".