"Apprendiamo dalla stampa che la Giunta regionale ha inviato al Ministero dell’ambiente una proposta di perimetrazione dei confini del Parco di Portofino che includerebbe solo i comuni di Portofino, Camogli e Santa Margherita, rigettando le diverse proposte fatte da organizzazioni ambientaliste, associazioni, cittadini e amministratori locali che chiedevano invece una maggiore tutela del territorio e vedevano la nascita del Parco nazionale di Portofino anche come un importante volano per l’economia del territorio" scrive Legambiente in una nota.
"Avevamo valutato positivamente la proposta a 7 comuni che nasceva dall'ottimo lavoro tecnico di ricognizione svolto da ANCI Liguria che in molti hanno apprezzato, tranne una giunta volutamente cieca che non ha voluto valorizzare tale lavoro".
"Regione Liguria continua ad usare due pesi e due misure su questa vicenda - commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - Non ascolta i comuni che vorrebbero entrare nel Parco Nazionale e soddisfa solo coloro che sono ideologicamente contrari all'idea di ampliare la protezione ambientale. Evidentemente gli interessi speculativi prevalgono a discapito della collettività, dei valori ecosistemici e delle risorse economiche che un Parco Nazionale potrebbe distribuire in ottica di sistema e area più vasta che non I soli tre comuni. La Lega e la Regione Liguria non hanno mai svolto un dibattito serio e scientifico sull'ampiezza del Parco, sulla necessità di tutelare gli habitat garantendo sviluppo, perché la visione ideologica, distruttiva e negazionista dei cambiamenti climatici non prevede dialogo. E infatti confermano il micro parco a tre".
Durante l’edizione del 2021 di Goletta verde, l’Associazione del cigno verde aveva consegnato la “bandiera nera” alla Giunta regionale proprio per la mancata istituzione del Parco nazionale di Portofino. "Oggi possiamo dire di aver fatto la scelta giusta" conclude Grammatico.
Arriva anche il commento di Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale: "Tanto tuonò che piovve. Andando avanti di questo passo il Parco di Portofino sarà ridotto a Portofino.
È evidente che la Giunta regionale capitanata da Toti e dal Vicepresidente Piana è contro i parchi naturali perché, in realtà, li considera negativi per il territorio. E così, ancora una volta, questa classe politica si dimostra oscurantista e incapace di attivare strumenti di valorizzazione e promozione del territorio.
A Toti, come a Bucci, interessano solo le iniziative “mordi e fuggi” come il salame o la focaccia più lunga del mondo, una grande iniziativa come Ocean Race sprecata nella sua realizzazione, parole roboanti del Presidente Toti sulla sanità ligure sconfessate ogni volta che esce una valutazione o un’indagine.
La Giunta regionale dà il via alle costruzioni in zone considerate a basso rischio ma in realtà esondabili.
Insomma l’importante è tenere strette categorie di interesse: oggi i costruttori, poi i grandi gestori di supermercati e successivamente le lobby locali che non permettono la costituzione del parco, in netta controtendenza con quello che succede nel resto dell’Italia e dell’Europa.
L’istituzione di un parco rappresenta uno strumento di tutela del territorio e allo stesso tempo di promozione delle peculiarità della zona, riuscendo ad attrarre turisti in modo sostenibile e finanziamenti per lo sviluppo sostenibile del territorio. Ma in Liguria la tutela del territorio resta un tabù.
Ha un bel dire il Vicepresidente Piana che la questione è stata strumentalizzata politicamente ma quando si passa da un Parco composto 11 Comuni, poi 7 e infine 3 Comuni vorremmo capire cos’è se non una questione politica. Se poi guadiamo anche il metodo con cui sono state prese queste decisioni, senza coinvolgere i Comuni interessati e nascondendo ogni informazione con il Ministero capiamo la direzione politica di questa Giunta.
Del resto c’è poco da meravigliarsi: da una parte a Genova Bucci vuole portare a vedere le bellezze del Righi e i Forti abbandonati e si inventa la funivia, dall’altra parte in regione Toti limita il più poss l’istituzione dei parchi negando promozione, sviluppo e tutela ambientale".