Attualità - 02 luglio 2023, 07:11

Meraviglie e leggende di Genova - La Sopraelevata

Da sempre al centro del dibattito pubblico, la strada Sopraelevata è stata certamente una costruzione innovativa. Ora molto si parla del suo futuro e c’è chi ne ipotizza la demolizione. Ecco la sua storia

Foto via Facebook

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Da sempre al centro del dibattito pubblico, la Sopraelevata è diventata elemento consueto nel panorama genovese.

Secondo le stime, sono circa 80mila i veicoli che ogni giorno vi transitano e chi la percorre per tutta la sua lunghezza, circa 6 chilometri, attraversa la città dalla Foce a Sampierdarena.

Che la si ami o la si odi, però, la strada intitolata ad Aldo Moro è capace di offrire un punto di vista suggestivo sia verso i monti, con gli alti palazzi dei vicoli che si interrompono per far posto alle piazze, alternate dai campanili che svettano, sia lato mare con una visuale unica dell’area del Porto Antico.

La Sopraelevata è il risultato del boom economico del Dopoguerra ed è proprio dalla necessità di avere nuove arterie di viabilità che nasce il progetto.

La diffusione della motorizzazione di massa porta l’amministrazione genovese, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, a ipotizzare una strada a una quota sopraelevata dove far circolare i veicoli e dove non sia previsto il passaggio di pedoni.

Quando la nuova giunta comunale, guidata dall’allora sindaco Vittorio Petrusio, si insedia, nel 1961, ha proprio tra le priorità la realizzazione dell’infrastruttura, già approvata dal Ministero dei lavori pubblici due anni prima.

Iniziano quindi gli studi di fattibilità, portati avanti dall’assessore alle Strade del Comune Iro Lapi, detto Ivo, a cui recentemente è stata intitolata proprio una delle rampe di accesso alla strada.

I lavori di realizzazione vengono affidati a CMF-Costruzioni Metalliche Finsider su progetto dell’ingegner Fabrizio de Miranda.

Il cantiere prende il via il 12 febbraio del 1964 con la posa del primo pilone: dopo 15mila tonnellate di lamiere d’acciaio, 73mila di calcestruzzo e la demolizione di 300mila metri cubi di edifici, tra cui alcune palazzine del 17esimo secolo, la struttura è finalmente pronta per il collaudo.

40 autocarri a pieno carico si mettono in fila [com’era stato per il collaudo del viadotto San Giorgio, costruito dopo il crollo del ponte Morandi n.d.r.] percorrendo la strada in tutta la sua lunghezza.

E’ il 25 agosto del 1965 quando la strada viene inaugurata e qualche giorno dopo, il 6 settembre, aperta al pubblico, proprio nel giorno della cerimonia ufficiale alla presenza del senatore Giorgio Bo, sestese, arrivato in rappresentanza del Governo Moro II.

Nel marzo del ’67 viene aperto al traffico il raccordo che collega la Sopraelevata allo svincolo dell’autostrada A7 per Milano.

Oggi il futuro della Sopraelevata sembra essere incerto. Nessuno mette in dubbio la necessità di una strada a scorrimento veloce che permetta ai veicoli di spostarsi da una parte all’altra della città ma da più parti arrivano critiche sull’impatto che la struttura ha sul panorama.

Le ipotesi papabili vanno verso una nuova destinazione d’uso della strada o, addirittura, portare alla sua demolizione, ovviamente se degnamente sostituita.

Isabella Rizzitano

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