Avanti con i lavori per la nuova sede dell'Accademia Ligustica ai magazzini del sale, a Sampierdarena, l'attuale sede dello Zapata. Ieri gli attivisti, con un post su Facebook avevano rotto il silenzio, definendo irricevibili le proposte del sindaco Marco Bucci e del suo vice Pietro Piciocchi sulla nuova collocazione del centro sociale.
Sui lavori che porteranno alla nuova sede dell'Accademia è intervenuto Piciocchi rispondendo a un'interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua.
“Proprio ieri – ha detto Piciocchi - abbiamo appreso della pubblicazione di un post su Facebook dove esponenti del centro sociale Zapata hanno rotto il silenzio prolungato da quattro mesi. Eravamo in attesa di conoscere le loro determinazioni, ancorché con questa modalità piuttosto atipica di rapportarsi alla civica amministrazione abbiamo letto che le soluzioni proposte in un incontro avvenuto il 20 febbraio tra il sottoscritto e il sindaco per una collocazione alternativa sono state giudicate irricevibili pur apprezzando al tempo stesso la manifestata disponibilità a costituirsi un soggetto legale che possa avere un'interlocuzione con l'amministrazione. Abbiamo scelto una via di dialogo che crediamo sia quella giusta e continueremo a perseguirla”.
“Stamattina – continua - ho chiesto la possibilità di avere un incontro. Noi entro la fine del mese di luglio dobbiamo consegnare i locali all'impresa che deve eseguire i lavori del Pnrr per l'inserimento dell'Accademia Ligustica ai magazzini del sale, un progetto che rivendichiamo con assoluta convinzione perché va nel senso di una riqualificazione di Sampierdarena, una presenza di qualità per una realtà come l'Accademia Ligustica in crescita, che l'amministrazione vuole sostenere. Dopodiché favoriremo il dialogo tra l'Accademia e il centro sociale per verificare la possibilità di trovare soluzioni compatibili per le esigenze di entrambi. Le prossime settimane ci vedranno sicuramente impegnati nella ricerca di una sintesi dove ciascuno possa esprimersi in maniera positiva senza arrivare a strappi e rotture che non è nell'interesse dell'amministrazione fomentare. Per quanto riguarda la durata dei lavori abbiamo un cronoprogramma di due anni di intervento”.