In questa storia ci sono dei denominatori comuni. Uno si vede e lo si può assaporare: ed è la focaccia al formaggio, tra le eccellenze assolute della gastronomia ligure. L’altro non si vede, ma lo si può intuire: è lo sport, visto che ciascun protagonista di questa vicenda umana, prima ancora che imprenditoriale, ha a che fare con la pallanuoto. Il che significa avere una testa e un atteggiamento montale forgiati nella fatica, nello spirito di sacrificio, nella voglia di vincere sempre, nel fare gioco di squadra, nel passarsi il pallone per fare goal.
Che poi loro, goal lo hanno fatto per davvero, anzi ne hanno fatti due. Perché dopo il successo del locale di via alla Porta degli Archi, in centro a Genova, Strakkino raddoppia e arriva adesso in via Sestri, nel cuore della delegazione più votata al commercio del ponente genovese. I nomi dei quattro ragazzi che fecero l’impresa (in tutti i sensi, prima sportiva, poi commerciale e infine lavorativa) sono Alessandro Di Somma, suo fratello Roman Di Somma, Arnaldo Deserti e Luigi Fasce.
“Ci vedevamo al Boschetto di Sori per le partite - ricorda Alessandro Di Somma - Io giocavo e gioco ancora nel Quinto, mio fratello nel Bogliasco, Arnaldo ha giocato a vari livelli ed è stato campione del mondo con la Pro Recco, Luigi ha pure lui un luminoso passato nella waterpolo”.
Sono, rispettivamente, classe 1988, 1986, 1979 e 1964: “La focaccia al formaggio è una grande tradizione dalle nostre parti, oltre che una piacevole e gustosa abitudine. Tutto parte dalla tesi di laurea di Roman, oltre dieci anni fa: il suo sogno era portare la focaccia al formaggio a Londra. Noi, poi, abbiamo sviluppato le sue riflessioni: ho iniziato a farlo con Lorenzo Brichetto, che poi è uscito dalla società per sviluppare altri suoi progetti, quindi sono saliti a bordo Arnaldo e Luigi. Ma abbiamo cambiato la prospettiva: il sogno rimane Londra, il sogno rimangono i paesi stranieri, ma prima vogliamo radicarci nella nostra città”.
Il percorso è partito “nel febbraio del 2014, con l’apertura in via alla Porta degli Archi. L’anno prossimo festeggeremo dieci anni da quel taglio del nastro. Era una strada buia e poco frequentata, a poco a poco è stata abbellita, noi abbiamo fatto la nostra parte e, alla fine, la via è diventata attrattiva anche per un player di livello mondiale come Starbucks. Noi siamo sempre andati molto bene, con la nostra formula”.
Che, spiegata da Alessandro Di Somma, suona così: “Modernizzare un prodotto tradizionale. Rispettare le indicazioni ma anche innovare”. Anche il nome scelto segue questo orientamento: “Siamo quelli dello stracchino, ma ci chiamiamo Strakkino. I nostri prodotti ‘bandiera’ sono La Strakkino, La Moreskina e La Taskina, ai quali si sono affiancati numerosi dolci oltre alle sfiziose Fokaccette ripiene di formaggio. Qualsiasi sia il prodotto proposto, il denominatore comune rimane l’alta qualità delle materie prime utilizzate. La preparazione avviene sempre sul momento e a vista con una cura estrema sia per l’impasto che per la presentazione al pubblico”.
Strakkino punta oggi su tre formule: eat in, away e delivery. “Il personale - illustra Alessandro Di Somma - non viene formato solo sulla preparazione del prodotto, ma anche sull’accoglienza che deve dedicare ai clienti: educazione, competenza e simpatia sono caratteristiche basilari. Strakkino non dev’essere solo un posto per una rapida pausa pranzo o una cena sfiziosa, ma anche un luogo dove poter passare serenamente il proprio tempo con il desiderio di tornare”.
E ora, insieme a via alla Porta degli Archi, ci sono i civici 213 e 215 di via Sestri, dove c’era il negozio di ottico della famiglia Bottino. “È un bel palazzo storico, come piace a noi. Abbiamo il piano terra e il primo piano con la sala dove potersi fermare a mangiare”. Una bella sfida: “Sestri Ponente è una grandissima piazza commerciale, noi crediamo che Genova abbia un potenziale illimitato, ma bisogna affrontare tutto con maggiore ottimismo”. Una grande e storica piazza commerciale, soggetta ultimamente a numerosi stravolgimenti, compresi gli ‘appetiti’ della grande distribuzione: nei prossimi mesi arriveranno le migliaia di metri quadrati di Esselunga e le migliaia di metri quadrati di Coop, rispettivamente in via Hermada nella ex Cognetex e in via Siffredi nella ex Esaote. Ecco perché l’investimento da parte di Alessandro, Roman, Arnaldo e Luigi assume ancor più significato: è la risposta ‘locale’, piena di vigore, all’omologazione, è la risposta della piccola e media impresa ai colossi. E la potevano dare solamente degli atleti: abituati a pensare da persone libere. A colpi di… stracchino. Anzi, di Strakkino.