Non c’è pace per la Val Varenna. L’ennesimo episodio di dissesto della strada che collega Pegli con San Carlo di Cese provoca disagi e proteste. È accaduto nei giorni scorsi quando, in località Carpenara - Scotti, si è aperta una voragine sul lato destro della carreggiata. Non un buco grandissimo, ma tanto è bastato a causare l’istituzione del senso unico alternato e il blocco dei mezzi pubblici, in particolare la corriera numero 71, per una questione di peso.
Questa mattina è partito il servizio navetta per collegare l’utenza dal punto della frana sino a San Carlo, sarà attivato nei prossimi giorni l’intervento in somma urgenza per la messa in sicurezza del tratto di strada, ma rimane il fatto che tutti e sette questi chilometri sono oggetto da tempo di frane, smottamenti, incidenti e chiusure che vanno a incidere sulla vita di decine e decine di famiglie.
Servirebbe un intervento radicale, servirebbe a ogni angolo di questa salita, ma un po’ c’è un problema di competenze tra pubblico e privato (i cosiddetti ‘frontisti’, ovvero coloro che possiedono i terreni sulle sponde del Varenna), un po’ c’è la difficoltà a immaginare una progettazione complessiva, anche perché avrebbe costi esorbitanti. Fatto sta che ora è in funzione la navetta.
Il Comitato Val Varenna informa: “In seguito alla segnalazione di un nostro socio, sono stati allertati il Municipio VII Ponente e il suo presidente Guido Barbazza affinché venissero effettuati i dovuti controlli e interventi per consentire il passaggio in sicurezza. Sappiamo che sono state avviate le procedure per il ripristino della carreggiata in somma urgenza ed è stato richiesto, attraverso il Municipio, che venisse istituito un servizio navetta per la popolazione a monte del tratto in questione, per consentire alle persone di scendere a valle. Siamo in attesa di conoscere le tempistiche esatte di inizio e fine lavori. Ma questo episodio testimonia, per l’ennesima volta, la necessità di una manutenzione straordinaria da tempo richiesta lungo la strada che percorre la Val Varenna, per evitare situazioni di pericolo come il crollo del novembre 2018”.
In quell’occasione, l’intera vallata rimase isolata, e raggiungibile solamente attraverso la strada superiore, o dal Santuario della Guardia o da Scarpino, passando per Lencisa. Intanto, il Comune sta mandando avanti la pratica per i lavori del secondo lotto per la messa in sicurezza di San Carlo di Cese. I lavori serviranno ad allargare il letto del torrente, consentendo alle acque di scorrere più facilmente.
“È prevista - si legge nel progetto - la realizzazione dei muri in elementi prefabbricati della larghezza di 2,50 metri ed altezza variabile da 1,50 fino a 4,60 metri. Il ciglio del muro è previsto ad altezza tale da contenere la linea dei carichi totali o comunque a quota sopraelevata di almeno un metro rispetto al pelo libero della corrente di piena a ricorrenza duecentennale. Oltre a ciò sono previsti sbancamenti all’interno del letto del torrente per favorire una maggior portata del torrente in attraversamento dell’abitato”.
L’investimento previsto è di 1,4 milioni di euro e la durata dei lavori dovrebbe essere di nove mesi. Quanto alla strada, non si potrà fare a meno di non considerare almeno i punti più critici. Perché non è concepibile pensare di avere una valle in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, ma poi di non riuscire a raggiungerla.
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