Ieri cittadini e i rappresentanti dei partiti di opposizione si sono incontrati in piazza Savonarola, alla Foce, per discutere del progetto del Waterfront di Levante.
Dopo la notizia dell’apertura del Waterfront Mall, un centro commerciale negli spazi dell’ex palazzetto dello sport, da più parti si sono levate voci polemiche.
Primi tra tutti i commercianti della zona della Foce che temono la “bastonata” con il rischio di impoverimento del tessuto commerciale del quartiere in favore di quella che per l’opposizione potrebbe diventare una “Fiumara 2”.
L’incontro di ieri ha voluto mettere al centro le perplessità dei residenti, dando spazio alla visione che loro stessi hanno dell’area della fiera perché possa effettivamente portare benefici al quartiere e alla città tutta.
Al centro c’è proprio il PalaSport che per tutti dovrebbe essere un volano non solo di eventi sportivi ma anche di quelli musicali, lanciando Genova nel panorama internazionale e facendone una città attrattiva anche per questo tipo di manifestazioni.
A proposito, la coalizione progressista spiega: “La riqualificazione dell’area fiera è un aspetto positivo che deve portare benefici a tutta l’area urbana, alla cittadinanza genovese e allo sviluppo sociale ed economico. Le ultime notizie emerse dimostrano, invece, che i parametri sui quali questa operazione è stata impostata sono in contrasto con gli obiettivi sopra esposti”.
La coalizione continua: “Si procederà infatti alla privatizzazione totale di un’area pubblica subordinata agli interessi dei privati, seppur pagandola in gran parte con soldi pubblici, all’incremento esponenziale di un’area commerciale in cui Genova non sente ulteriore bisogno e che penalizzerà notevolmente il tessuto commerciale esistente già in difficoltà dopo gli anni di Covid; alla mancata funzione dominante sportiva e di intrattenimento che avrebbe dovuto essere il vero traino dell’operazione urbanistica offrendo ai genovesi la possibilità di assistere a eventi sportivi e concerto di livello nazionale e internazionale che da troppo tempo mancano alla città; all’abolizione dello studentato previsto a progetto, che avrebbe portato rinnovamento demografico e opportunità di crescita per la nostra università e per i giovani con meno opportunità economiche”.