“La Sanità pubblica è sempre più fragile e allo sbando e il governo, anziché prevedere nuove risorse per rafforzarla e garantire a tutti il diritto alla cura, boccia gli emendamenti al Decreto Enti pubblici - presentati dal Partito Democratico in Commissione congiunta Bilancio e Affari costituzionali - per sostenere le pubbliche amministrazioni a partire dalla sanità”, dichiara Valentina Ghio, deputata e vicepresidente del Gruppo PD alla Camera, presente ieri ai lavori della Commissione congiunta in cui non sono stati approvati diversi emendamenti PD al decreto Omnibus.
"L'incremento delle risorse per la sanità pubblica - prosegue Ghio - è la via da perseguire per l’abbattimento delle liste d’attesa, ma il Governo conferma il taglio della spesa sanitaria nazionale - per la prima volta negli ultimi anni sotto il 7% del Pil - invece che direzionare risorse per nuove assunzioni o incentivi al personale sanitario. Questa chiusura conferma che da parte del centrodestra non c’è alcuna volontà di rafforzare il sistema sanitario pubblico, ma semmai di affossarlo ancora di più, proprio come accade nella nostra Regione, dove le denunce di questi giorni da parte di sindacati, associazioni e cittadini, oltre che del Partito Democratico, confermano le carenze di personale, le lunghe liste d’attesa per esami e visite e i mancati incentivi al personale sanitario di Emergenza urgenza. Assistiamo ogni giorno di più al rischio di una privatizzazione del sistema sanitario le cui conseguenze ricadranno sui cittadini più deboli, perché ancora una volta chi può paga e si cura, chi non può sarà costretto a rimandare"
"Il governo - conclude Ghio - non solo non accetta le proposte del PD per potenziare e sostenere la sanità pubblica, ma ad oggi non abbiamo ancora nessuna risposta, nonostante le numerose richieste al Ministro Fitto, per capire gli impatti sul territorio della rimodulazione del Pnrr promessa all'Europa e non ancora illustrata. Non sappiamo se questo comporterà dei definanziamenti alle strutture sanitarie, tra cui le case di comunità, sulle quali gli enti locali fanno affidamento, e per le quali in Liguria abbiamo una aggravante ovvero la sottostima dei costi da parte della Regione, che ha dovuto attingere ad altri fondi destinati alla riqualificazione di altre strutture ospedaliere".