Oggi tappa ligure per Carlo Calenda, leader di Azione, che ha incontrato amministratori locali e simpatizzanti nella sala blu dell’Acquario di Genova.
Continua il difficile rapporto con l’ormai ex alleato Matteo Renzi ma per le elezioni europee previste per la prossima primavera le porte sono aperte.
“Quando ci saranno le europee bisognerà capire come saranno i rapporti che sono duramente incrinati - dice Calenda - Intanto lavoriamo insieme il Parlamento evitiamo le polemiche e facciamo iniziative importanti come quelle dell’industria 4.0 o sull’azzeramento delle liste d’attesa per la sanità parlando di contenuti perché il resto ha anche un po’ annoiato”.
Tra gli amministratori locali erano presenti i consiglieri comunali di Genova Lorenzo Pasi (capogruppo di Genova Domani) e Arianna Viscogliosi (Vince Genova) oltre Gabriele Pisani, coordinatore del Tigullio di Liguria in Azione e il segretario regionale Roberto Donno.
“Centro vuol dire molto poco - dice Calenda delineando l’orizzonte della sua creatura politica - Quello che ci vuole oggi è un’area che parli di come risolvere i problemi e lo faccia con obiettività.
Se il governo presenta una riforma giusta si dica che è giusta. Serve elaborare soluzioni fattibili e gestibili, questo è quello che manca in Italia. Non possiamo andare ancora avanti per i trent’anni di berlusconismo e antiberlusconismo in una versione nuova, dobbiamo adesso davvero voltare pagina e occuparci di come risolvere i problemi legati alla sanità e all’istruzione”.
Sulla possibilità di ricevere l’eredita di Silvio Berlusconi il leder di Azione commenta:
“Io non l’ho votato Berlusconi quindi sarei un erede improprio. Nessuno può essere erede di Berlusconi.
Vorrei smettere di parlare di Berlusconi, sono andato al funerale, abbiamo riconosciuto quello che da un avversario era dignitoso riconoscere senza toni esagerati dopodiché adesso per favore guardiamo al Paese”.
I punti su cui il partito lavorerà nei prossimi mesi saranno:
“La sanità - dice - Oggi gli italiani spendono 40 miliardi per curarsi privatamente, il salario minimo perché oggi 2 milioni e mezzo di persone lavorano sotto la soglia della povertà e il Pnrr perché se non lo implementiamo la nostra credibilità internazionale va a zero”.
Insomma l’arrivo a Genova di Calenda sa un po’ di prove di allargamento nel campo di centrodestra. In passato c’è stato più che un avvicinamento con il governatore ligure Giovanni Toti e anche oggi non mancano i messaggi positivi per l’amministrazione cittadina e per il sindaco Marco Bucci:
“Non lo sento da un po’ Toti - conclude - Bucci è una persona che sento affine come approccio all’amministrazione dove conta molto quello che puoi realizzare, per la serietà, forse anche un po’ per il carattere ma questo non è un complimento a Bucci”.
A livello regionale sono sempre più insistenti le voci di corridoio che vedrebbero l’unico consigliere regionale di Forza Italia Claudio Muzio avvicinarsi al partito di Calenda. Oggi Muzio non era presente ma in sala blu si è visto Giovanni Stagnaro, molto vicino al consigliere regionale e sindaco di Casarza Ligure, la cittadina che in passato ha amministrato lo stesso Muzio. È ancora presto per dirlo con la massima sicurezza ma qualcosa sembra muoversi anche all’interno del centrodestra ligure.
Muzio già in passato aveva smentito un suo avvicinamento al partito di Carlo Calenda e lo ha fatto anche in occasione del leader di Azione a Genova