Cantautorato e sperimentazione musicale con uno sguardo alla necessità di raccontare e raccontarsi.
Questa è la ricetta di Mare, nome d’arte di Martina Battaglia, giovane cantautrice genovese tra le più promettenti del panorama.
Un percorso che nasce per gioco e che si evolve e cresce con l’artista, raccogliendo di volta in volta elementi che la caratterizzano.
“Mi sono avvicinata giocando fondamentalmente da sola - racconta - provando qualche software per capire se mi potesse piacere questo tipo di mondo”.
Un nome d’arte evocativo: “Adoro il mare d’inverno, ma d’estate vado in montagna - ride - E’ sempre stato un luogo dove potermi rifugiare nei momenti un po’ più bui o tristi e dove ho scritto tantissimi pezzi; in particolare, del mare mi affascina il fatto che sia una delle cose più inesplorate da parte dell’uomo. Siamo arrivati nello spazio ma al punto più profondo del mare ancora niente.
Quello che voglio fare anche col mio sound è cercare di scavare nella nostra interiorità, cercando di arrivare al punto più profondo. Molti miei brani sono un affronto diretto alle mie paure, quelle paure che molto spesso abbiamo di affrontare noi per primi quindi il mio voler approfondire questa cosa, arrivare al punto più profondo si collega all’aspetto del mare.
Essere nata a Genova ed essere cresciuta nel mar Ligure, tra Tenco e De André e tutte queste influenze, ha giocato un ruolo importante. Mi chiamo Martina, quindi c’è l’assonanza, ho voluto unire tutte queste cose qua e fare questa ricerca sonora attraverso me stessa ma che possa essere d’aiuto a chi mi ascolta”.
Mare è protagonista dei suoi brani, compone, mixa, arrangia e non solo: “Oltre che cantare e scrivere i miei pezzi li produco insieme a Simone Carbone che mi aiuta a finalizzare arrangiamento mix e master con cui abbiamo creato un team molto bello insieme a Marco Fuliano, che è il mio batterista. La musica è sempre stata parte di me, non so identificare un momento preciso in cui ho deciso di fare questo ma mi sono avvicinata in maniera progressiva e mi sono data tanto tempo per cercare di capire come scrivere le cose e come veicolarle al meglio il messaggio, nel mio linguaggio”.
Una scelta che non sempre è facile da coniugare: “Quando ho iniziato non capivo cosa stesse succedendo, ho pensato ‘vado col flow’ e le cose si sono fuse naturalmente.
Ho anche tante idee a livello di identità sonora e cose sono andate di pari passo: avevo un testo che parlava di una certa cosa, mi sono immaginata un mondo sonoro e poi, da li, da cosa è nata cosa e insieme a chi collabora con me siamo riusciti a finalizzare tutto e a dare un’identità specifica a quel messaggio e a come lo canto io”.
Tante sono le influenze della giovane cantautrice: “Sevdaliza, cantante olandese di origine iraniana, è la mia principale influenza. Mi piace moltissimo tutto ciò che riguarda la sua identità, anche la sua estetica, è una cosa a cui mi ispiro molto.
A ritroso, Bjork e Massive Attack. Li ascolto in cuffia almeno trenta volte al giorno.
Nel panorama italiano ho notato delle somiglianze con Meg, artista che conoscevo poco”.
I progetti futuri sono tanti, tra tutti quello di un disco che sarà preceduto, in autunno, da un EP: “Il disco lo stiamo facendo, abbiamo già qualche brano in saccoccia e adesso stiamo per pubblicare l’ep con Pioggia Rossa. Il prossimo singolo, ‘Controluce’, uscirà il 23 giugno. Ne uscirà un altro, forse, ma tengo un po’ di mistero, poi in autunno l’EP. Per il disco vedremo cosa succederà".
Nel corso delle scorse settimane il brano “Meteore” è stato ricantato da tantissimi e l’emozione di Martina è tanta: “E’ stato grazie a un’iniziativa di Alba Modugno che saluto molto, esperta di cantoterapia. Come modo per riconnettersi alla propria vocalità e per diffondere anche la musica di artiste emergenti, ha avviato questa iniziativa dove le persone volontariamente prendono pezzi del testo da cui si sentono rappresentate e ne cantano un breve frammento su Instagram. Questa cosa a livello emotivo è stata molto bella”.