Sono stati 1632 gli avvistamenti di cinghiali in città nel 2022, di questi 103 sono stati catturati nel centro urbano e abbattuti. Nel 2023 non c'è stato incremento esponenziale, nei primi 5 mesi (dati al 10 maggio, ndr) le segnalazioni sono 600, ma c'è stato un deciso incremento nelle catture e negli abbattimenti che ammontano già a 102. A fornire i dati è stato l'assessore alla protezione civile del Comune di Genova Sergio Gambino.
“Questo – ha commentato l'assessore – significa che c'è stato un cambio di passo nella gestione regionale e nazionale. Una delle cause che ha portato all'arrivo dei cinghiali è dovuto al fatto che negli ultimi anni sono dimezzati i cacciatori, inoltre, la peste suina con la dichiarazione della zona rossa ha messo i bastoni tra le ruote al controllo.
Questo ha determinato un grosso problema, ma non dobbiamo guardare ai numeri freddi. Anche i numeri in campo sono insufficienti, questo va a nostro svantaggio, perché per ogni cinghiale che sopprimiamo ce ne sarà uno che partorisce 7-10 cuccioli. Gli accoppiamenti con i maiali hanno inoltre portato a nidiate numerose”.
Genova, secondo quanto dichiara Gambino, è una città che si presta alla presenza dei cinghiali per la presenza di boschi che circondano il territorio. “In alcune città – ha spiegato Gambino - è più efficace mettere le recinzioni elettrificate, qui è molto più complesso per la presenza di rivi e torrenti che autostrade per i cinghiali”.
Tra le soluzioni per risolvere il problema sul lungo periodo c'è la sterilizzazione, che però, secondo l'assessora al benessere degli animali Francesca Corso non è la soluzione ottimale.
“La sterilizzazione è sicuramente meno invasiva e intaccante, ma è anche una misura in passato tentata che non ha portato a soluzioni, ma se si parla di abbattimenti l'opinione pubblica si sveglia e questo purtroppo desta grandi preoccupazioni non permettendo un intervento efficace, perché non si può pensare al far west in città”. Corso ha aggiunto che la soluzione andrà individuata con la Regione
“Il comune ha poca possibilità di manovra - ha aggiunto Francesca Corso - possiamo impegnarci nella manutenzione dei territori e nel controllo dell’igiene, ma per tutto il resto dobbiamo coordinarci con Regione Liguria: per questo abbiamo in programma un incontro la prossima settimana per incanalare le energie nella stessa direzione”