Il consiglio comunale di Genova vota alla quasi unanimità un documento programmatico nella seduta monotematica sul futuro di Ansaldo Energia alla presenza dei rappresentanti rsu dell'azienda, impegnando sindaco e giunta a garantire ai tavoli istituzionali la difesa del sito produttivo genovese.
La sintesi del documento è arrivata al termine di un consiglio consiglio comunale che si era aperto con l'esposizione di tre ordini del giorno, due della maggioranza a firma Federico Barbieri (Genova Domani) e Federico Bertorello (Lega) e uno della minoranza, proposto dal Pd, oltre a nove emendamenti presentati dal capogruppo di Vince Genova Paolo Gozzi.
Bertorello e la minoranza hanno ritirato i propri ordini del giorno, è rimasto solo quello di Barbieri che impegna la giunta a proporre al governo di rivalutare il nucleare nel mix energetico nazionale. L'ordine del giorno è stato votato dalla sola maggioranza, ma nessuno in minoranza, neanche i rossoverdi si è detto contrario alla ricerca per il nucleare, tanto da averlo scritto anche nell'ordine del giorno poi ritirato.
Il documento programmatico, tolti i riferimenti al nucleare, è stato votato da quasi tutto il consiglio, a eccezione del capogruppo di 'Uniti per la Costituzione' Mattia Crucioli, astenuto, che aveva chiesto ai consiglieri di inserire nel testo anche la solidarietà ai diciassette lavoratori indagati per i blocchi dello scorso ottobre, solidarietà in verità già votata non senza polemiche martedì scorso.
Il consiglio comunale ha quindi votato il testo che impegna a “garantire la loro presenza in collaborazione con la Regione nei tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese, sostenendo le lavoratrici e i lavoratori di Ansaldo Energia, e partecipando alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro e alla definizione e attuazione del piano industriale”.
Soddisfatto il sindaco Marco Bucci che prima della chiusura dei lavori ha preso la parola.
“Oggi il consiglio comunale di Genova ha scritto una bella pagina – ha detto - io credo che la città debba impegnarsi tutta per il lavoro, oltre che la qualità di vita, ed è questo è un tema su cui nessuno può dire di avere l’esclusiva, quello che voglio sottolineare però è che è vero che c’è stata la ricapitalizzazione ma quella non garantisce il futuro dell’azienda, quello è garantito dal piano industriale e noi, come istituzioni, dobbiamo essere di stimolo al management affinché lo faccia e lo rispetti, sì dal nucleare potrebbero venire delle buone cose ma adesso bisogna tornare a vendere le turbine, altrimenti saremo al punto di prima”.