Maggiori controlli e sanzioni alle imprese che non rispettano i contratti. A richiederli a gran voce è il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a Genova questa mattina per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione al lavoro.
“Sulla salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro confermiamo l'impegno dei sindacati confederali. - ha detto Sbarra - Questa è una grande priorità posta nel confronto con il governo, c'è un tavolo aperto, bisogna fermare questa lunga scia di sangue, una vera e propria strage silenziosa, mediamente ci sono tre, quattro persone che ogni giorno escono per andare a lavorare e non fanno più ritorno. Questo è inaccettabile, ecco perché stiamo ponendo con forza la necessità di costruire una strategia nazionale che possa frenare e fermare questa strage. Questo lo si può realizzare con maggiori controlli, vigilanza e ispezioni nei luoghi di lavoro, bisogna accelerare il reclutamento di nuovi ispettori, medici del lavoro, bisogna coordinare il lavoro tra gli enti e le amministrazioni preposte ai controlli nella dimensione nazionale e regionale, fare un grande e potente investimento sulla qualità delle imprese che secondo noi è l'altra faccia della stessa medaglia della qualità del lavoro. Da un lato maggiore azione repressiva e se serve ulteriori sanzioni per chi non applica la normativa in materia e per chi non rispetta rigorosamente i contenuti dei contratti, dall'altro bisogna legare una strategia che faccia leva sulla prevenzione, formazione e informazione. Si cominci a parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro già sui banchi di scuola, adeguando e integrando i programmi scolastici. Serve anche una forte assunzione di responsabilità del sistema delle imprese, tante continuano a ritenere il tema di sicurezza e salute un costo e non un grande investimento, chi investe in sicurezza investe in sicurezza, competitività, innovazione e qualità del lavoro. Su questi temi sfidiamo il governo e il sistema delle imprese a mettere in campo una vera strategia nazionale”.
Il segretario generale della Cisl è intervenuto sull'eventuale proposta di istituire il reato di omicidio sul lavoro, per tentare di contrastare gli incidenti purtroppo spesso mortali.
“Dobbiamo rafforzare l'attività sanzionatoria ed è la ragione per cui vogliamo discutere con il governo perché non è più accettabile, si faccia tutto ciò che è necessario per impegnare il sistema delle imprese al rispetto rigoroso delle normative in materia, soprattutto dell'applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi. Dobbiamo fermare questa carneficina e bisogna mettere in campo tutti gli strumenti necessari per raggiungere questo obiettivo”.
Un altro tema è quello dell'indagine nei confronti di diciassette operai Ansaldo Energia per i blocchi dello scorso autunno.
“Inutile dire che confermiamo la massima collaborazione per l'azione della magistratura, però ricordiamo che si tratta di lavoratori che erano impegnati nella difesa e salvaguardia dell'occupazione del lavoro a rischio. Penso che anche grazie a quella mobilitazione oggi quella prospettiva e tornata su un binario positivo che assicura a questa città una continuità e un rilancio delle produzioni, una tutela e una salvaguardia dei posti di lavoro”.
Sbarra è poi intervenuto sulla proposta di legge presentata oggi alla sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale davanti a 800 delegati della Cisl, provenienti da tutta la Liguria.
“Siamo all'inizio di un percorso di mobilitazione lungo per sostenere attraverso una raccolta firme la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sul tema della partecipazione. Quest'anno ricordiamo i 75 anni della nostra carta costituzionale fondata sul lavoro che riconosce la dignità e la centralità della persona. In quella carta fondamentale c'è un articolo che ci tocca da vicino, è il 46 che impegna i lavoratori a collaborare sugli indirizzi e la gestione delle proprie aziende. Secondo noi il tempo è maturo per dare piena attuazione a quel passaggio della carta costituzionale, secondo noi la partecipazione oggi incrocia le tante sfide che il Paese ha davanti, attraverso la partecipazione noi possiamo elevare le condizioni di attrattività degli investimenti, possiamo guardare alla qualità e alla stabilità del lavoro, possiamo recuperare e alzare la produttività per poterla redistribuire, possiamo fare interventi di vera sostenibilità sociale e possiamo anche frenare processi di delocalizzazione e pirateria industriale. Ecco perché siamo impegnati in una raccolta di firme che ci può agevolare nella consegna al parlamento della nostra proposta.
Abbiamo costruito una nostra piattaforma, abbiamo declinato le nostre priorità, sulla base della forza della mobilitazione chiediamo al governo oggi di aprire una grande stagione di confronto e dialogo per affrontare insieme una grande stazione di difficoltà, c'è il tema dell'inflazione che va contrastato con una nuova politica dei redditi per salvaguardare il potere di acquisto di retribuzioni, salari e pensioni, così come c'è il tema del rinnovo dei contratti, dell'accelerazione dei processi di attuazione del pnrr, vogliamo parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dobbiamo concentrare risorse e investimenti sulla sanità, sulla non autosufficienza, avere una visione nuova di politiche industriali. Tutto questo è possibile farlo insieme”.
Il segretario della Cisl è infine intervenuto sui rapporti con il governo con cui, a differenza degli altri sindacati confederali, sembra aver instaurato un maggiore dialogo.
“Io penso che il compito del sindacato sia quello di costruire rapporti e relazioni con le controparti pubbliche e private, non abbiamo governi amici o nemici, ma interlocutori con i quali è necessario affrontare attraverso il dialogo e il confronto, la possibilità di sostenere insieme la sicurezza del paese”.
“Dobbiamo dare una forte accelerazione agli investimenti, - ha esortato infine - il lavoro non arriva per decreto, riparte se rilanciamo gli investimenti pubblici e privati, significa infrastrutture, politiche industriali, energetiche, digitali, sbloccare le assunzioni nella pubblica amministrazione, sanità, scuola, enti locali, stabilizzare il precariato storico. Il problema è costruire le condizioni per sconfiggere il tanto lavoro povero e dare una grande impronta di stabilità e di qualità dei rapporti di lavoro”.
Presente oggi anche il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri, che ha commentato: “Questa proposta la mettiamo a disposizione di tutti. Anche di chi fa impresa, alle istituzioni, rappresentanze datoriali, cittadini: non vuole favorire una parte sociale a svantaggio di un’altra, non nasce per contrapporre interessi, né tantomeno per ribaltare ruolo che per natura resteranno separati. Al contrario: pretende di avvicinare il mondo del lavoro e quello dell’impresa nell’interesse comune, valorizzando la produttività e la sua equa redistribuzione e incentivando il dialogo e il confronto all’interno dell’azienda. Far entrare le rappresentanza del mondo del lavoro nei cda delle aziende o dare un governo alla partecipazione azionaria, finanziaria e organizzativa, è fare tutto questo”.