La Sala Rossa di Tursi ha accolto oggi pomeriggio una lunga seduta della commissione comunale sui progetti di rigenerazione e riqualificazione della zona del Campasso.
Un momento di confronto tra cittadini e amministrazione ma soprattutto tra cittadini e Ferrovie che in questi primi mesi di interventi si è sottratta più volte ad un confronto diretto, così si lamentano i comitati recenti oggi in commissione.
L’assessore Pietro Piciocchi ha illustrato gli interventi di riqualificazione che il comune vuole portare avanti a Sampierdarena, Certosa, Rivarolo e Fegino per compensare ai disagi dei lavori alla linea merci del Campasso:
“In una prima fase il protocollo d’intesa è servito a individuare le fasce di demolizione, di espropri e di indennizzi - dice l’assessore - Successivamente, anche insieme a Rfi, abbiamo iniziato a studiare a progetti di riqualificazione non solo in zona Certosa o Rivarolo ma anche sull’area Facchini con la sua acquisizione da Rfi”.
In totale sono 189 i milioni messi a disposizione dal Governo per la rigenerazione e la riqualificazione urbana.
“Vogliamo dar vita ad un progetto di mitigazione - aggiunge l’assessore - Stiamo valutando anche l’avvio di un concorso di progettazione per coinvolgere anche in questa prima fase di progettazione il territorio. È nostra intenzione attivare il tavolo del Pris (Programma Regionale di Intervento Strategico ndr)”.
Durante l’esposizione l’assessore, insieme ai tecnici, ha avanzato anche la proposta di realizzare un lungo percorso ciclopedonale con aree verdi e barriere fonoassorbenti sul retro dei palazzi interessati dal passaggio ferroviario.
Una proposta che però non ha convinto opposizione e comitati: manca un progetto chiaro, scritto nero su bianco. Unico punto positivo secondo le opposizione è l’ottenimento di un tavolo tecnico permanente per monitorare l’andamento degli interventi.
“Abbiamo portato a casa l’istituzione del tavolo tecnico permanente che doveva essere fatto già mesi e mesi fa - commenta la consigliera comunale del Pd Cristina Lodi - Dopo più di un anno di attesa per avere questa commissione l’amministrazione hai nessun progetto effettivo anche se la scadenza è proprio fine maggio per ottenere gli 89 milioni. Per questo abbiamo chiesto un aggiornamento.
Abbiamo chiesto anche rassicurazioni per gli indennizzi e per tutto quello che è collegato al trattamento e alla tutela dei cittadini e delle cittadine. Se si aspetta ancora un po’ a dare risposte i cittadini se ne andranno ad abitare altrove.
Le persone sono esasperate, basta Certosa e nelle strade interessate dagli interventi per capire che la vita sta diventando impossibile per la sovrapposizione di cantieri. Da anni chiediamo che chi coordina i cantieri delle diverse opere si parli ma questa cosa non succede. Questo lavoro lo dovrebbe fare il governo della città”.
Una commissione molto partecipata anche per la presenza di Rfi: l’ingegner Mariano Cocchetti ha sottolineato in più momenti l’intenzione di armonizzare al meglio gli intervisti previsti nell’area. E sulle critiche sollevate, in particolare sulla richiesta di valutare altre opzioni per il trasporto delle merci dal porto ha commentato:
“Stiamo lavorando alla riattivazione della linea merci con un collegamento al Terzo Valico tenendo in considerazione l’impatto ambientale. Abbiamo avviato una progettazione secondo le nuove norme europee e prevediamo di partire con i lavori nel secondo semestre di quest’anno.
Ovviamente abbiamo esaminato tutte le opzioni con la possibilità di lavorare su tracciati alternativi, è un obbligo di legge fare questa valutazione. Sono state considerate soluzioni alternative ma questa è l’unica che risponde alle esigenze del sistema portuale genovese”.
Parole che non sono piaciute ai comitati presenti in sala. Soprattutto non è piaciuta la gestione del comune che, a pochi giorni del termine ultimo, deve presentare un progetto di mitigazione e riqualificazione dell’area interessata dai lavori:
“Dopo una lunga discussione non ci sono state risposte esaurienti, Rfi ha rimbalzato le responsabilità al Porto, soprattutto quelle legate all’attraversamento delle merci pericolose - commenta Clara Trio del nuovo Comitato spontaneo Trasta Fegino - Il presidente Romeo ha chiesto un incontro anche alla presenza dell’autorità portuale e ci aspettiamo che questo avvenga.
Il vicesindaco ha ricordato che la delibera è stata data nel 2006, ma nel frattempo loro sono in carica da 6 anni e non si sono resi conto che le cose non andavano bene, a venti giorni dalla fine?”.