Politica - 08 maggio 2023, 15:22

Cottarelli a Genova ospite dell'Università: "Il Pd si è spostato a sinistra, lascio il Senato"

"Schlein? La stimo molto, ma ora il partito è lontano dalle mie idee liberal democratiche"

Cottarelli a Genova ospite dell'Università: "Il Pd si è spostato a sinistra, lascio il Senato"

Il Pd si è spostato a sinistra, per questo lascio il Senato”. Hanno destato scalpore le parole di Carlo Cottarelli, l'economista, già direttore del Fondo Monetario Internazionale, eletto appena lo scorso autunno a palazzo Madama tra le fila del Partito Democratico, che con una lettera a Repubblica ha annunciato l'addio all'attività parlamentare.

Cottarelli, che lascia la politica per un progetto con l'Università Cattolica di Milano, questo pomeriggio era atteso nell'aula Mazzini dell'ateneo genovese per un convegno su economia, politica e comunicazione.

Io non faccio un discorso generale, ma che riguarda me. - ha spiegato l'economista ai cronisti presenti che gli hanno chiesto di motivare la sua scelta - Ho detto che al momento in Parlamento c'è animosità e sarebbe meglio si riuscisse a cercare di mediare le cose. Mi si può dire che lo sapevo anche prima, ma viverlo direttamente è un'altra cosa. Credo che uno dovrebbe cercare di fare le cose per cui è più utile per il Paese. Quello che facevo prima, cioè il commentatore, era forse più utile di quello che sto facendo adesso, ero anche più credibile in qualche modo, purtroppo è inevitabile. Quando parlo pubblicamente continuo a essere il più equilibrato possibile, ma è inevitabile che la gente mi percepisca troppo come politico. L'altra considerazione è stata lo spostamento del Partito Democratico un po' più lontano dai livelli liberal democratici che sono i miei, e poi la cosa decisiva è stata l'offerta dell'Università Cattolica per il programma di educazione delle scuole superiori che credo possa funzionare molto bene e che sia utile per il Paese. Faremo spero 200 visite all'anno a 200 scuole d'Italia, dipende dai finanziamenti, io e tutti i senior lo faremo gratis, ma bisognerà trovare i soldi almeno per il rimborso del treno”.

Neppure per un attimo Cottarelli sembra aver preso in considerazione l'ipotesi di lasciare il Pd, ma non il posto in Senato.

Avrei potuto trovare un altro spazio all'interno del Senato, ma non potevo cambiare gruppo in Parlamento, l'ho detto più volte, è sbagliato. Io sono stato eletto nel plurinominale, la gente ha votato il simbolo del Pd ed è giusto che io sia sostituito da qualcuno del Partito Democratico”.

Lo spostamento del Pd a sinistra è dovuto all'elezione a segretaria di Elly Schlein, per Cottarelli “Non è questione di essere convinto o meno da Elly Schlein perché io prima di tutto la stimo molto, credo che stia facendo la cosa giusta dal suo punto di vista, però è chiaro che c'è stato uno spostamento verso sinistra del Pd lontano dai valori liberal democratici. È chiaro che c'è una scelta tra Bonaccini e Schlein, le primarie cosa le hanno fatte a fare se non voleva dire spostare il Pd in una direzione o nell'altra? Credo che sia meglio dal punto di vista elettorale che il Pd abbia un'indicazione chiara: l'indicazione dev'essere di sinistra, quindi la questione è solo mia, cosa ci facevo a quel punto? Ma dal punto di vista di Elly Schlein sta facendo la cosa giusta, spostare il Pd in una posizione più di sinistra che dia un messaggio più chiaro di quello che è stato negli ultimi anni”.

L'economista al momento lascia la politica attiva, ma per il futuro non esclude un ritorno. “Io adesso esco, faccio questa bella iniziativa, se avessi voluto andare nel terzo polo avrei cambiato casacca. Che poi questo voglia dire che non mi occuperò più di politica no, io rimango, le mie idee rimangono, non posso escludere che ci sia un'altra occasione, ma questo al momento non è il mio piano”.

Ho dato le mie motivazioni, - continua - ognuno può dire che non gli piacciono, ma i motivi ci sono stati, che si applicano a me, ma che non si applicano a tante persone che invece continueranno a stare in Parlamento e fanno benissimo a starci. Io non do un giudizio negativo dei miei colleghi, dico soltanto che in questo momento da un lato questa conflittualità sarebbe da superare, dall'altro c'è la questione della collocazione politica e poi c'è stata quest'offerta, quindi mi sembra che le motivazioni ci siano. Un tempo sarebbe stato più comune cambiare casacca e rimanere in Parlamento, ma non mi sembra giusto, è quello che è successo sempre in passato, ha fatto più scalpore il fatto che io abbia dato le dimissioni”.

Una nuova ricandidatura? Adesso non ci penso neanche, adesso faccio lezione”, ha concluso.

Francesco Li Noce


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