Continua il nostro percorso nella musica e nell’arte di strada a Genova. Dopo la violoncellista Vera, dell’artista di strada ma anche commerciante Hermes Rendina e del duo di ventriloqui, Naimana e Daniele, approdati in Rai abbiamo conosciuto Tatiana Zakharova, cantante lirica che da vent’anni vive come artista di strada a Genova.
“Ho iniziato a cantare per strada all’età di 19 anni - ci racconta Tatiana - Tra pochi mesi saranno saranno trent’anni che canto per strada. Estenso pure una professionista la strada è il mio palcoscenico preferito. Era il 1 ottobre 1993 quando per la prima volta siamo usciti per strada a cantare con una mia amica a Mosca. Qui a Genova sono vent’anni che canto per strada e vedo che la gente apprezza quello che faccio”.
Perché ha deciso di esibirti in strada?
“La prima volta siamo uscite per pura necessità economica perché non avevamo niente da mangiare nel frigo. Poi abbiamo visto che la gente ha questa necessità di sentire la bella musica, divertirsi e andando in giro di inciamparsi su un artista che suona o canta e quindi è nata questa cosa un po’ all’improvviso. Questo è il palcoscenico più democratico del mondo, non tutti possono entrare in un teatro però tutti possono sentire qui per strada la musica”.
Com’è il pubblico genovese?
“Molto riservato, complicato e difficile ma anche anche molto caloroso. Quando sono arrivata per la prima volta a Genova vent’anni fa ero in piazza San Lorenzo, ho cantato due ore, non c’erano ancora le restrizioni, ho fatto un cerchio enorme di persone intorno a me con canzoni che nessuno comprendeva perché cantavo in russo. La gente era talmente presa dalla voce, dalla melanconia delle canzoni russe che ho fatto un grande cerchio intorno a me e la gente ha iniziato a chiedersi come mai cantassi per strada con questa voce. Io preferisco esibirmi per strada dove ti può sentire qualsiasi persona perché l’arte e la cultura devono essere accessibile a tutti”.
Il nuovo regolamento che prevede una stretta per gli artisti che si esibiscono in alcune aree del centro storico è giusto secondo te?
“Noi tutti, compreso me, usiamo piccoli amplificatori per migliorare le nostre performance. L’ordinanza prevede il divieto di utilizzare questi amplificatori in alcune zone, questo vuol dire che molti dei nostri artisti non potranno più esibirsi in quelle zone.
Abbiamo paura che queste restrizioni possano ampliarsi: ad esempio se io oggi vieto l’amplificazione in San Lorenzo domani in via Garibaldi chiederanno di fare lo stesso. Avremmo tutto il centro storico con divieti di amplificazione, tutta una città silenziosa”.
Il Municipio Centro Est ha approvato le modifiche al regolamento che disciplinano le esibizioni degli artisti di strada. Il documento, presentato dalla Lega, prevede infatti una stretta agli artisti, in particolare coloro che utilizzano amplificazioni o chi si esibisce con strumenti di percussione con fasce orarie ben definite: dal lunedì al giovedì: h. 10-20; dal venerdì alla domenica: h. 10-22.
“La mozione dice che siamo tanti ma non è assolutamente vero - continua Tatiana - Non succede mai che nell’arco di 12 ore vengano a suonare interrottamente musicisti, non siamo a Milano. Là ci sono oltre 3000 artisti di strada iscritti alla piattaforma online, noi siamo una trentina”.
Ha fatto discutere nelle scorse settimane il gesto del consigliere municipale della Lega nel Municipio Centro Est Edoardo Di Cesare (promotore e autore della mozione sugli artisti di strada) che ha filmato due artisti che si stavano esibendo sostenendo l’importanza di regolamentare il fenomeni degli artisti di strada.
“Sulla registrazione fatta dal consigliere Di Cesare dico che, invece di registrare se ci sono dei ragazzi che suonavano e non rispettano le regole chiunque può avvisare le autorità e richiamare all’ordine”, conclude Tatiana.