Municipio Ponente - 22 aprile 2023, 14:20

Pegli, all’Hotel Mediterranèe una bella mostra sulle magliette da calcio di tutti i tempi

Focus su Genoa e Sampdoria, poi altre squadre italiane ed estere, con un comune denominatore: sono tutte casacche indossate dai giocatori e ora nelle mani dei collezionisti o dei musei. Visite gratuite sino al 25 aprile

Pegli, all’Hotel Mediterranèe una bella mostra sulle magliette da calcio di tutti i tempi

Ci sono le maglie di Roberto Mancini e di Gianluca Vialli, quella di Silvano Martina e quella di Gigi Meroni (con tutta la storia che si porta dietro), ci sono le casacche di Mario Balotelli e Gigio Donnarumma con tanto di autografo, c’è una delle primissime maglie di Roberto Baggio quando ancora giocava nel Brescia, ci sono autentiche chicche da ogni campionato e da ogni nazione. 

Novantacinque pezzi in tutto, con un comune denominatore: sono magliette da calcio tutte indossate, tutte appartenute ai calciatori di ogni epoca e di ogni nazione, e poi finite nelle mani dei collezionisti o dei musei di Genoa e Samp. Un bellissimo spaccato di calcio, ma in generale di sport, che sino al 25 aprile è visitabile, a ingresso libero, presso l’Hotel Mediterranèe di Pegli, sul lungomare: è la mostra ‘Campioni di maglie con maglie di campioni’, aperta dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 18,30, curata dallo stesso Hotel Mediterranèe (grazie alla passione del suo direttore, Andrea Mongiardino), ma anche da Pro Loco Pegli, Comune di Genova, e con il supporto di Giglio Bagnara, Museo Samp Doria e Maglie Storiche Genoa.

Il materiale è fornito dallo stesso Andrea Mongiardino, ma anche da Maurizio Medulla, Pierangelo Salerno, Mattia Bagliolo, Mauro Avvenente, Fabio Cimmino e Franco Abrile. Tutti insieme hanno contribuito a riempire uno dei saloni dell’albergo di storia, con particolare attenzione alle due genovesi, Sampdoria e Genoa.

Maurizio Medulla, curatore del Museo Samp Doria e anche autore di numerosi libri sul sodalizio blucerchiato, racconta: “Ci sono maglie degli anni Settanta, ma anche Ottanta e Novanta, con i mitici sponsor Phonola prima ed Erg poi. Ci sono le maglie dello scudetto e quelle della Coppa delle Coppe e della Coppa Campioni. La maglia da calcio è qualcosa di sempre magico: è il sudore del calciatore, la passione del tifoso. Quelle di un tempo sono ancora più magiche perché i nomi dei giocatori non erano scritti dietro e quindi il solo numero ricordava la posizione assunta in campo ma poi serviva anche a identificare il giocatore stesso”.

Come non pensare al 9 di Luca Vialli, al 10 di Roberto Mancini, al 6 di Gianluca Signorini e al 7 di Gigi Meroni, una delle casacche più antiche e rappresentative di tutta l’esposizione. Al centro della sala, ecco poi una miscellanea di maglie di tutti i tempi: il Torino, il Chievo Verona, il Chelsea, il Manchester United, l’Aston Villa. C’è una maglia della Roma appartenuta a Francesco Totti, una del West Ham indossata da Angelo Ogbonna, ci sono maglie delle nazionali, c’è tutto un mondo da scoprire e fa piacere anche solo vedere come sono cambiati i tessuti, come sono cambiati gli sponsor, rendendosi conto che quello che non è cambiato né cambierà mai è la grande passione di chi colleziona e anche di chi viene ad ammirare questi cimeli.

Ci sarà sempre una maglia alla quale siamo più affezionati: perché ci ricorda di quand’eravamo bambini, di questa o di quella partita vinta, di quando ci portarono allo stadio per la prima volta, del primo trofeo conquistato. Anche una bella mostra di magliette di calcio ci racconta com’eravamo e ci suscita un bel po’ di nostalgia. Di sana nostalgia.


Alberto Bruzzone

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