“La peste suina è risultata presente in Liguria dall’inizio del 2022 e da allora, nonostante siano state manifestate più volte intenzioni per iniziative di contenimento e di controllo della popolazione dei cinghiali, nulla di concreto è stato fatto sino ad oggi se non bloccare per alcuni mesi il turismo outdoor nelle zone interessate, imporre l’abbattimento di maiali sani nelle cosiddette zone rosse e sistemare centinaia di chilometri di recinzioni, rivelatesi poi in gran parte scarsamente utili per impedire gli spostamenti degli animali".
Così inizia la nota inviata da Federparchi Liguria, unitamente agli Enti Parco Antola, Beigua e Aveto in merito alle notizie recentemente uscite relativamente ai provvedimenti finalizzati a contenere l'epidemia di peste suina che interessano la Liguria e il Piemonte.
"Solo il provvidenziale intervento del Vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana, che ha concordato con la struttura commissariale l’adozione di misure e precauzioni limitate e ragionevoli, ha consentito di riprendere a partire dall’estate 2022 le attività outdoor, consentendo una almeno parziale ripresa ad alcuni settori, quale quello dell’accoglienza (rifugi, agriturismi, bed & breakfast, ecc.), quello delle produzioni tipiche locali e quello delle attività forestali che avevano subito gravi danni dalle decisioni dell’allora Commissario, dopo quelli già sopportati nel periodo della pandemia Covid 19.
Ora che si preannunciano nuovi provvedimenti da parte del Commissario Caputo, gli Enti parco della Liguria, che sono, in quanto soggetti gestori di vaste aree naturali i protagonisti istituzionali della tutela e dello sviluppo dei relativi territori ed i promotori delle economie che in essi operano, chiedono con forza di essere ascoltati e con- sultati con il duplice scopo di collaborare con le loro competenze scientifiche ad una effettiva eradicazione della malattia e di consentire, all’inizio della stagione primaverile-estiva da tutti attesa, una corretta fruizione delle aree protette da parte dei molti turisti che le frequentano e delle scolaresche in visita di educazione ambientale, permettendo tutte quelle attività economiche che da queste presenze traggono linfa vitale.
La peste suina, come documentano le cronache, è presente in altre regioni italiane (Piemonte, Lazio, Sardegna), centri urbani e aree costiere comprese, e sarebbe incomprensibile un nuovo “lockdown” del quale fosse vittima esclusivamente l’entroterra ligure.
L’invito che Federparchi Liguria e gli Enti Parco direttamente coinvolti pertanto rivolgono al nuovo Commissario è di modificare radicalmente l’atteggiamento rispetto al suo predecessore e confrontarsi con essi, che si mettono disposizione con le loro strutture e le loro professionalità per una leale e proficua collaborazione; scelte diverse non verrebbero comprese da parte dei territori, di chi li amministra, di chi in essi lavora e di chi li frequenta per lavoro o per svago".