"Questa mattina interessante intervento in Commissione I Affari generali istituzionali e Bilancio del Difensore civico di Regione Liguria Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza Francesco Lalla - dichiara Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione II Sanità - Il dott. Lalla ha fatto una disamina precisa della quantità di atti affrontati in qualità di Difensore civico (nel 2022 l’Ufficio del Difensore civico ha assunto a protocollo 476 atti, molto di più dell’Emilia Romagna che ha una popolazione tre volte più grande rispetto alla Liguria).
Il Difensore civico ha fatto anche un elenco di situazioni che hanno riguardato interventi di diverso tipo: concessione di servizi pubblici, sanità, accesso agli atti, emergenza abitativa, previdenza, assistenza sociale e questioni legate ai diritti delle persone disabili.
Per questo ultimo punto stride un’affermazione dalla Consigliera Regionale e Presidente della I Commissione Lilli Lauro e riportata in alcuni articoli. Speriamo che il virgolettato sia errato perché una situazione come quella ligure con liste di attesa infinite con bambini e bambine che aspettano 3 volte il tempo previsto per poter essere presi in carico è una vera e propria assurdità.
La mancata presa in carico di bambine e bambini dal sistema pubblico determina una spesa per le famiglie interessate di 5000/7000 euro all'anno a favore di strutture private, cosa che si possono permettere solo famiglie con redditi medio alti. Chi non ha queste disponibilità economiche rischia di lasciare per molto tempo i propri/proprie figli/e senza i necessari interventi. A questo si aggiunge la situazione di riconoscimento della legge 104/92 che in Liguria arriva addirittura a 270 giorni, a fronte di altre regioni che si attestano a 150 giorni. Questo dato comporta ulteriori dati non "presunti" ma inequivocabili della vita di persone disabili in Liguria.
Parlare quindi di ‘presunta violazione di diritti dei minorenni disabili’ ci sembra limitativo e poco attento nei confronti dei disagi e delle difficoltà di queste ragazze e ragazzi disabili e delle loro famiglie.
La questione della mancata attenzione ai minori disabili è un fatto purtroppo accertato anche a livello nazionale e quindi se fossi nei panni della Presidente della Commissione I non avrei parlato di presunzioni o, ancora meglio, avrei evitato di affrontare il tema".